Assicurazioni: Aiba chiede contratti semplificati

Walter Gobbi

Sappiamo che in Italia a partire dal 2007 è stata istituita la figura del broker. La differenza sostanziale rispetto all’ assicuratore vecchio stampo sta nel fatto che il broker deve essere in grado di proporre, per la stessa tipologia di prodotto (ad esempio rc auto o assicurazione vita), le offerte di almeno due diverse compagnie.
Ebbene di recente si è tenuta l’assemblea annuale del principale gruppo che riunisce i brokers italiani, l’AIBA (Associazione Italiana Brokers di Assicurazione e Riassicurazione). Durante questa assemblea l’attuale Presidente dell’Associazione, Carlo Marietti, ha lanciato un monito, rivolto prevalentemente a compagnie ed istituzioni, che è il seguente: bisogna semplificare i contratti assicurativi.
La complessità di questi contratti ha, infatti, oggi un’azione deterrente nei confronti di quei potenziali clienti che vogliono investire sulla sicurezza personale, del proprio veicolo o della propria famiglia.
Avere contratti assicurativi “troppo complessi” ha inoltre il secondo effetto di aumentare tempi e costi necessari per la formazione e l’aggiornamento professionale dei broker, che già oggi, al fine di poter operare sul territorio italiano, devono essere certificati presso il RUI, ovvero il Registro Unico degli Intermediari.
I numeri del settore assicurativo in Italia
L’Assemblea annuale dell’AIBA è stata inoltre l’occasione di fare il punto sul settore assicurativo in Italia con un po’ di dati alla mano.
Un settore che nonostante la crisi generalizzata nel corso dello scorso anno è stato in grado di far aumentare la propria raccolta di premi (ovvero il costo corrisposto dagli assicurati alle compagnie), saliti dell’ 11.9% rispetto tra il 2012 ed il 2013, fino ad arrivare ad un totale di circa 119 miliardi di euro.
Sarà forse proprio a causa della crisi che uno dei settori trainanti in questa ripresa generale del settore è stato quello delle assicurazioni vita (clicca qui per maggiori informazioni), cresciuto in un anno di quasi un quarto dei suoi volumi totali; una crescita che è andata a compensare almeno parzialmente il calo delle rc auto, diminuite in un anno del 3.5%.
In realtà quello delle assicurazioni auto è il settore che ad oggi mostra le maggiori criticità. Le statistiche nazionali parlano, infatti, di un sempre maggior numero di italiani che, forse non riuscendo a pagare i premi richiesti dalle compagnie, si assumono il rischio di viaggiare completamente privi di assicurazione auto.
Si stima che ad oggi siano oltre 3.5 milioni i veicoli privi di qualsiasi tagliando, con un trend in continua crescita soprattutto nelle città del sud Italia.

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