Kia e Hyundai e il caso dei dati carburanti taroccati

Walter Gobbi

Dichiaravano che le loro automobili consumavano di meno di quello che era la realtà dei fatti. Hyundai Moto, Kia e Ford ora stanno cercando di patteggiare con le autorità americane che ha multato le società in questione con ben 300 milioni di dollari.

Si tratta della pena pecuniaria più alta e potrebbe creare un precedente. Il patteggiamento pone fine a due anni di indagini da parte del dipartimento americano di Giustizia e dell’Agenzia per la Protezione Ambientale, l’EPA. In sostanza, gli inquirenti hanno effettuato i test sui modelli su cui si pone l’accusa di un taroccamento dei dati. Di fatto ne è emerso che le società effettuavano i test sui consumi di carburante, sceglievano di proposito quelli più favorevoli nella media e li riportavano facendoli passare per date definitivi, un’informazione falsata.

Hyundai e Kia stanno patteggiando con la rinuncia dei crediti per gas terra, rinuncerebbero a ben 4,75 milioni di crediti, si tratta dei bonus che permettono di vendere veicoli più grandi, meno efficienti e generalmente più redditizi come i Suv e le vetture di lusso. Secondo l’EPa il valore di tali crediti è pari a 200 milioni di dollari.

LA storia è venuta fuori nel 2012, quando Hyundai ha ammesso dopo una verifica da parte dell’EPA sul chilometraggio di aver sopravvalutato l’efficienza del carburante per circa 1,2 milioni di veicoli, ovvero un quarto dei modelli venduti in quell’anno negli Stati Uniti. Si tratta di modelli popolari come le vetture compatte Accent e Elantra, Veloster Coupé sportiva e l’utility Santa Fe. A seguito di quella dichiarazione l’EPA ha avviato un’indagine e subito dopo Hyundai sono finite nel mirino anche Kia e Ford sulla quale però non si conoscono ancora gli esiti. Le società accusate di taroccaggio dei test hanno dovuto risarcire i proprietari delle vetture interessate. Si tratta di un’operazione che ha compromesso le due aziende anche a livello finanziario. A tale proposito, David Zuchowski, amministratore delegato di Hyundai, ha rilasciato una dichiarazione:  “Hyundai ha agito in modo trasparente, rimborsato i clienti interessati e offerto la piena collaborazione con l’EPA per tutto il corso della sua indagine. Siamo lieti di porre fine a questo disagio,  causato da Hyundai continua a guidare il settore automobilistico in termini di efficienza e prestazioni, anche ambientali”.

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