L’era Bertelli delle auto Aston Martin

Walter Gobbi

Aston Martin è una delle marche auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo inglese sportivo, di grande stile e sempre all’avanguardia nelle scelte tecniche, dinamiche e ingegneristiche. Non è solo la fama del suo più famoso guidatore, l’agente 007 James Bond, a rendere efficiente ed efficace la strategie di crescita e sviluppo di questa grande realtà automobilistica europea. Le collaborazioni con altre grandi case, soprattutto tedesche, hanno permesso all’azienda Aston Martin di mettere sul mercato, e in pista sportiva, vetture efficienti e all’avanguardia, attraversiamo la sua storia partendo dagli anni Quaranta del Novecento, era dei soci Augusto Bertelli e Bill Renwick provenienti dal settore di produzione bellico, fornivano i motori agli aerei inglesi e svilupparono alcuni innovativi propulsori di motore auto sportive. Augusto Bertelli proveniva dalla Fiat, era infatti ex progettista e pilota dell’azienda italiana, si occupò per ben dodici anni della direzione tecnica della Aston e la sua capacità di innovazione caratterizzarono questo decennio dell’Aston MArtin.

La Aston Martin Auto Bertelli era una vettura sportiva con un motore progettato insieme a Renwick, il modello supportava quattro cilindri montati su un asse distribuito in lunghezza di 1500 centimetri cubi, questa costruzione consentiva un alleggerimento del peso dinamico nel taglio d’aria, ancora le auto sportive venivano prodotte con materiali resistenti ma pesanti e la leggerezza si basava tutta sulla disposizione interna e ottimizzata degli elementi. L’auto Aston Martin Bertelli vinse diverse gare e arrivò ai primi posti in classifica dei vari campionati e competizioni automobilistiche sportive. Bertelli non rivoluzionò soltanto l’ingegneria costruttiva dell’auto ma lavorò anche su un nuovo stile, le nuove vetture sportive della Aston Martin divennero rosse, molti legarono questo evento alle sue origini italiane mentre altre versioni raccontano una versione legata al carattere di Augusto Bertelli, superstizioso di natura pensava che il verde caratteristico non portasse molta fortuna e così volle dare un aspetto più vincente tingendo il telaio di un rosso fiammeggiante e lucido. L’era Bertelli durò fino agli anni’50 quando lo sconosciuto David Brown acquisì prima l’Aston e poi Lagonda in crisi economica. Da questo momento inizierà un’altra storia dapprima cinematografica diventando l’auto simbolo del famoso agente inglese, James Bond, e poi produttiva perché si inizieranno a produrre auto di strada e coupé sportive di stile e design inconfondibile che monteranno motori Ford e di altre aziende che negli anni hanno collaborato con l’azienda inglese.

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