Le moto dal Giappone all’Inghilterra

Walter Gobbi

Senza ombra di dubbio il Giappone in campo motociclistico non ha rivali, ma è pur vero che anche altre nazioni sono state in grado di proporre ottime alternativi alle moto giapponesi; la Ducati italiana, la Triumph inglese, la Harley-Davidson statunitense, hanno regalato gioielli di rilievo pur non essendo al primo posto in classifica. Il mondo delle due ruote è affascinante ed interessante e ogni moto ha caratteristiche e prestazioni da conoscere, apprezzare ed amare.

Anche se non produce esclusivamente motociclette, la Kawasaki in Italia è sinonimo di moto di alta qualità; l’azienda in pratica si occupa a trecentosessanta gradi di trasporti, navi, aerei, treni, nonché edilizia sia terrestre che sotterranea. Non è l,a sola casa motociclistica che si cimenta in più settori e non è la sola ad avere successo in tutto ciò che fa. In ogni caso le  moto Kawasaki restano sempre molto apprezzate in tutto il mondo e anche in Italia.

La Triumph invece resta più ancorata al settore, comincia come produttrice di biciclette alle quali poi monta un motore e da via alla produzione di motociclette; l’unico settore a cui si avvicina è quello automobilistico. Dato che la Triumph è seconda per antichità nella costruzione di moto il suo usato è apprezzato e non è difficile supporre che vengano effettuate ricerche con parole chiave come Triumph usate per riuscire a reperire modelli non più in commercio.

Certo il Giappone non ha rivali in questo campo, ma ogni casa motociclistica può donare un momento di libertà al centauro che monta una sua produzione.

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