NSU Ro 80

Walter Gobbi
NSU Ro 80

NSU Ro 80Circolava una barzelletta a proposito dei possessori di questa che fu dichiarata, al suo rivoluzionario e prematuro esordio nel 1968 “Auto dell’anno”: il saluto a palmo aperto non stava a significare “ciao”, bensì “cinque”, ovvero “io ho già rifatto il motore 5 volte”. La NSU Ro 80 montava infatti un motore di concezione talmente innovativa da essere addirittura troppo avanti per quegli anni. Si tratta del motore rotativo Wankler, in cui un pistone a tre lobi ruota attorno all’albero motore generando in successione, con la sua rotazione ellittica, le camere di lavoro all’interno delle quali si compiono le normali quattro fasi di lavoro.

La NSU investì moltissimo in questo straordinario ed innovativo motore, ma i tempi non erano ancora tecnologicamente maturi e quando venne installato sulla Ro 80, i problemi derivati dalla veloce usura delle guarnizioni interne del pistone fecero si che questa eccezionale vettura non ripagasse gli enormi investimenti della NSU che presto arrivò ad un tracollo finanziario. Il motore Wankler permette, a parità di cilindrata, di sviluppare una potenza di due terzi superiore con, in aggiunta, un minor consumo di carburante. Ma la scarsa tenuta delle guarnizioni rendeva il motore inaffidabile, tanto che i possessori della NSU Ro 80, ben presto si accorsero che la precoce usura dei componenti rendeva il motore inaffidabile. Questa fu la fine per la NSU che venne acquisita dalla Volkswagen. Il motore rotativo Wankler venne poi successivamente ripreso solo dalla casa automobilistica Mazda, che lo utilizzò e lo produsse fino al 2012. Altri tempi, altre tecnologie, soprattutto altri materiali: il motore Wankler, è attualmente utilizzato principalmente in aeronautica, nei piccoli aerei da diporto e soprattutto nei veicoli acrobatici. La NSU Ro 80 è un’auto d’epoca nata prima che arrivasse l’epoca giusta per lei.

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