Il proverbio “Non è tutto oro quel che luccica” vale anche per gli incentivi auto elettriche 2025. Infatti, le agevolazioni potrebbero non essere quella manna dal cielo che molti si attendono, rivelandosi inutili, se non addirittura dannosi. Massimo Artusi, presidente Federauto (concessionarie) non le manda di certo a dire: “Per esperienza abbiamo notato che, con gli ecobonus degli ultimi anni, il mercato non è migliorato. Anzi è peggiorato”. Si crea attesa per i consumatori e per i venditori, paralizzando le vendite per mesi. Poi arrivano gli aiuti con picchi di targhe, infine ancora il vuoto.
Lo stop&go dannoso degli incentivi auto
Un fermarsi e ripartire per le immatricolazioni che disorienta e distorce le statistiche, già abbastanza dopate dalle km zero BEV anti multe UE di 16 miliardi di euro alle Case. In più, questi incentivi prevedono una serie di limiti per essere utilizzati, come ISEE, rottamazione, vivere nelle aree urbane funzionali e – forse – Eco-score sul modello francese. “Una serie di paletti che probabilmente limiteranno la possibilità di poterli utilizzare”, dice Artusi. Si rivolgono solo all’elettrico senza avere un grande impatto sulla quota BEV “che resterà al 5% e non arriverà al 6%”. Non avranno un grande impatto per le concessionarie. Comunque, se si spendessero tutti i 597 milioni, il ministero dell’Ambiente stima la sostituzione di 38 mila vetture, una goccia nel mare considerando che il parco circolante è di quasi 41 milioni di auto.
Magari sarebbe prezioso un sano piano pluriennale con ingenti risorse programmate, sia per le BEV sia per le colonnine sia per la revisione della fiscalità aziendale.
Inutili, anzi servono: stranezze italiane
In passato il ministero delle Imprese, avvalendosi di Invitalia, ha piazzato gli ecobonus ambientali. Poi ha eliminato il fondo perché quegli aiuti statali non servono. Dopodiché il ministero dell’Ambiente – usando 597 milioni di euro di fondi PNRR europei – ha aperto il bando per le colonnine veloci, preziose come l’ossigeno. Mossa giusta secondo noi. Tuttavia il bando era scritto in modo tale da tenere alla larga gli operatori, che lo hanno disertato. Così, quel dicastero ha “girato” i quattrini investendoli negli incentivi auto elettriche 2025. E paralizzando il mercato, in quanto nessuno compra una BEV da 30 mila euro oggi sapendo di poterla acquistare a 19 mila domani. D’incanto, i bonus da utili sono divenuti utili. Bizzarrie italiane.

Massima cautela coi sogni verdi
Cautela anche a far credere che sia così facile avere il mega doppio sconto: statale più promo della Casa con finanziamento. Già per il primo ci sono mille requisiti. Per il secondo, con ISEE basso, non è così facile ottenere il sì della finanziaria al prestito richiesto. Da tutti questi sogni green ci si può svegliare cadendo dal letto.