Auto elettriche: i modelli in vendita a meno di 10 mila euro

Non tutte le auto elettriche costano una fortuna: questi modelli sono disponibili sul mercato a meno di 10 mila euro
Sehol E10X Sehol E10X

Le auto elettriche prenderanno sempre più piede in commercio. Già adesso in alcuni Paesi recitano la parte del leone e l’esempio di solito tirato in ballo è la Norvegia. Sul suolo scandinavo, infatti, hanno superato persino le vetture a combustione interna. Un risultato impensabile, almeno nel breve periodo, in Italia. Del resto, in quelle gelide (e bellissime) lande hanno avuto la lungimiranza di dare avvio a un programma con le fondamenta adatte a conseguire un successo su larga scala.

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Già all’inizio degli anni Novanta le autorità locali hanno messo in atto una serie di incentivi, riconosciute alle start-up locali desiderosi di dare un tangibile contributo alla transizione ecologica. Da lì si è venuto a creare un circolo virtuoso, capace di influire pure sulla coscienza collettiva. A differenza della nostra penisola, così come in tanti altri mercati, la popolazione ha capito presto l’importanza di fare degli acquisti consapevoli.

Perché scegliere le auto elettriche

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Puntare sulle bev significa contribuire alla riduzione delle sostanze inquinanti emesse nell’ambiente. Prima di parlare di crisi superata, ne serviranno di anni e l’intera responsabilità non grava sul comparto dell’automotive. D’altro canto, con delle buone politiche, chiunque trarrà degli enormi benefici.

Geely Geometry Panda Mini

Il case study della Norvegia è stato portato all’attenzione di ogni angolo del Pianeta. Che sta cercando di capire le ragioni del successo e di seguirne le orme. Tra le principali sfide da affrontare, quello degli elevati prezzi di listino è uno dei più complicati. Lo scoglio iniziale di acquisto tiene alla larga diversi potenziali acquirenti, che avrebbero sì in mente di mettere in garage una bev, purché ne abbiano, però, la disponibilità economica. Trattandosi di una tecnologia relativamente nuova, le Case produttrici devono ancora tracciare il sentiero giusto nel processo di riduzione di costi. Alcune delle maggiori potenze della filiera hanno preso sul serio la faccenda e promettono di dare delle risposte interessanti nel prossimo futuro.

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Pensiamo alla Volkswagen. Il marchio di Wolfsburg, capo dell’omonimo gruppo, ha preannunciato di avere un serbo due auto elettriche low cost nei prossimi anni, di cui una costerà meno di 25 mila euro e l’altra meno addirittura di 20 mila euro. Il periodo oggi attraversato dalla compagnia non è, a onor del vero, dei migliori. A causa di una serie di criticità, le stime di vetture vendute complessivamente nel 2023 sono state corrette verso il basso, da 9,5 milioni di unità a una cifra compresa tra i 9 e i 9,5.

Eppure, Thomas Schäfer, l’amministratore delegato del player, pare fermo sulle rispettive posizioni. Punta all’obiettivo e, a maggior ragione dopo le dichiarazioni rilasciate in passato, confida di centrare il bersaglio. Intanto, pure la Citroen intende fornire una proposta low cost, dal costo inferiore ai 25 mila euro. Si tratta della nuova e-C3, la variante a batteria della popolare city car. Al di là del raggiungimento o meno dei traguardi prefissati, regna un clima di ottimismo tra le fila del brand francese, parte integrante del gruppo Stellantis. Mantenere la parola data significherebbe aprirsi a un bacino di utenti fin qui lontano dalle bev. Se poi ci riusciranno sarà il tempo a dircelo.

L’influenza di Tesla

La guerra dei prezzi avviata da Tesla in apertura di 2023 ha indotto a dare l’accelerata. Il Costruttore texano, diretto e fondato da Elon Musk, ha attuato per una decisa sforbiciata al costo dei relativi veicoli. Stando alle dichiarazioni del tycoon sudafricano, un giorno (non meglio precisato) i modelli saranno acquistabili a parità di spesa produttiva. Ciò che magari passa in secondo piano sono le invitanti condizioni concesse dai brand cinesi. Sebbene nel recente periodo, abbiano cominciato a fare maggiore notizia, le proposte della terra dei dragoni ha poco attecchito nel Belpaese e negli altri major markets. Ma le prospettive appaiono incoraggianti, sicché da lì arrivano opzioni low cost, disponibili persino a meno di 10 mila euro. Credete che stiamo scherzando? E invece no! Per quanto sembri incredibile, alla luce delle difficoltà affrontate dalla società europee nel rimanere sotto i 25 mila euro, pare quasi una bufala.

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Il motivo del netto divario è da ricercarsi nei ridotti oneri da sostenere nella realizzazione delle auto elettriche in Cina. Stando a un recente rapporto curato da specialisti di settore, nello Stato asiatico risultano inferiori del 40 per cento in confronto alla Germania. Reggersi sulle proprie gambe richiederà uno sforzo ragguardevole nella politica di razionalizzazione. In attesa di un eventuale contributo delle istituzioni comunitarie, il gap si fa avvertire e in misura significativa.

I luoghi comuni della Cina

Inoltre, sul conto delle auto elettriche Made in China è opportuno smentire certi luoghi comuni. In passato, i guidatori restavano lontani poiché convinti di trovarsi davanti a modelli di seconda o terza scelta. I più convinti detrattori le bollavano addirittura come delle autentiche sole. I giudizi positivi riscossi dalle autorità di settore smentiscono i pregiudizi, con l’ottenimento pure delle ambitissime cinque stelle ai crash test di EuroNCAP.

La verità è differente, ovvero le rappresentanti cinesi hanno intuito le notevoli potenzialità delle auto elettriche. E si sono saputo muovere in anticipo rispetto al mondo occidentale. Da lì la svolta, che sarà quanto mai evidente nel corso da poco avviato dall’industria delle quattro ruote.

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Al di là delle emissioni ridotte, ordinare una bev conviene in termini silenziosità di guida e pure di costi di gestione. Il secondo aspetto lo si noterà soprattutto nel medio-lungo periodo, anche se di recente sono giunti dei segnali contraddittori, con il processo di ricarica delle bev apparso superiore nelle ultime rilevazioni. Se prendiamo in considerazione gli interventi di manutenzione la convenienza è, comunque, evidente e il surplus corrisposto alla concessionaria verrà ben ammortizzata.

Infine, le batterie hanno compiuto dei tangibili passi in avanti, a grande richiesta. Siccome una rilevante parte dei conducenti esprimono, tuttora, profondi timori circa l’eventualità di restare a piedi, mettiamo una cosa in chiaro: ormai lo scetticismo ha poca (o nessuna) ragione di esistere. Le autonomie sono aumentate di parecchio, il che rende le auto elettriche ottime pure nell’uso quotidiano.

Le auto elettriche a meno di 10 mila euro

Con l’accrescere della concorrenza, la clientela avrà la possibilità di strappare dei prezzi di favore in occasione dell’acquisto e due esemplari sono in commercio, quantomeno nella versione entry level, a meno di 10 mila euro (al cambio). Andiamo a vedere di quali stiamo parlando:

  • Geely Geometry Panda Mini;
  • Sehol E10X.

Geely Geometry Panda Mini

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No, non è una versione speciale della Fiat Panda né un qualche tributo. Lunga 307 cm, larga 152 cm, alta 160 cm e con un passo di soli 202 cm, la city car richiama le fattezze dell’omonimo orso, attraverso degli spunti stilistici quali i grandi fari circolari, richiamanti due occhi, e gli specchietti fanno venire in mente le vere orecchie. Inoltre, sono ispirati all’animali il design dei cerchi in lega e la tinta bicolore della carrozzeria, col tetto nero. Sotto il cofano è montato una singola unità elettrica da 41 CV, per un’autonomia di circa 150 km. Prezzi: a partire da 5.900 euro.

Sehol E10X

Lunga 365 cm, larga 167 cm, alta 154 cm e con un passo di 239 cm, E10X pesa 1.080 kg a vuoto. Sehol, joint venture tra Volkswagen Anui e JAC, punta su un accumulatore con celle al sodio, anziché al litio, affidato alla semi-sconosciuta Hina Battery. Il battery pack è da 25 kWh e la densità energetica è pari a 120 Wh/kg, il che si traduce in una percorrenza fino a 250 km. Il “pieno” avviene in solo 15 minuti col 4C, traducibile in 100 kW di potenza. In forse l’approdo in Europa. Prezzi: a partire da 7 mila euro (al cambio col Renminbi cinese).