Alpine A110: dal 2024 sarà a tiratura limitata in Europa

M Magarini
Alpine A110

Così com’è accaduto con la Toyota GR86, così anche l’Alpine A110 dovrà ridimensionare le ambizioni nel Vecchio Continente. Il marchio del gruppo Renault, votato alle elevate prestazioni, rimarrà in commercio fino al 2026. Ma le nuove norme sui sistemi di sicurezza attiva disposte all’Unione Europea obbligheranno la netta riduzione della tiratura. Gli standard di prossima introduzione delle autorità comunitarie prevedranno il montaggio di sensori e telecamere, affinché gli ADAS assolvano alla loro funzione.

Alpine A110: sarà a basso volume dalla stagione estiva del prossimo anno, in osservanza delle nuove leggi europee sui sistemi di sicurezza attiva

Alpine A110

Dei requisiti ai quali non intende sottostare Alpine poiché, come spiegato dal vicepresidente del reparto di ingegneria, Robert Bonetto, la spesa da sostenere sarebbe troppo ingente. Le normative troveranno applicazione nel 2024 e in un paio d’anni non riuscirebbero ad ammortizzare l’investimento. Di conseguenza, la permanenza con la stessa produzione andrebbe a pesare in misura eccessiva sul bilancio societario.

Una nota positiva comunque c’è: l’esenzione concessa dall’Ue per i modelli a basso volume. Ciò consentirà all’Alpine A110 di rimanere fino al 2026, perlomeno in scala ridotta. I dati commerciali messi a segno nel recente periodo segnalano un raro fenomeno. Anziché diminuire, sono aumentate le immatricolazioni della berlinetta, che nella variante “R” perde parecchio peso, dato il ricorso massiccio alla fibra di carbonio.

Capita di rado di imbattersi in una domanda crescente, perciò il proposito è di spremere quanto più nettare dal vitigno, prima di dire definitivamente addio. I piani di espansione del marchio vengono rimarcati dall’espansione della rete di concessionarie europee e nel 2022 il brand ha totalizzato un terzo di immatricolazioni in più sul 2021.

Alpine A110

Ovviamente, il focus dell’Alpine A110 cambierà, nella speranza di mettere a segno dei buoni risultati pure in mercati finora poco aggrediti. I portavoce ufficiali si sono finora astenuti dal fornire una stima esatta delle unità previste per l’Europa a partire dal mese di luglio del 2024. E lo stesso vale per gli altri territori, che andranno ad assumere maggiore rilevanza nei piani dirigenziali.

Bonetto ha soltanto manifestato, a nome del brand, il desiderio di sviluppare la presenza sul mercato al di fuori dei confini dell’Ue, cosicché non vi siano delle ripercussioni in termini di manodopera.

 

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