Aston Martin cerca fondi per garantirsi un futuro

M Magarini
Aston Martin logo

Aston Martin sta cercando di raccogliere fondi per salvaguardare il proprio futuro. Dalle informazioni giunte all’autorevole magazine Autocar, il Costruttore britannico intende rafforzare in modo significativo la relativa posizione finanziaria. Ciò mentre incrementa l’impegno nelle piattaforme di prossima generazione e la futura strategia di elettrificazione.

L’apprensione dipende dalle continue lotte dell’azienda per far quadrare il bilancio, tra le riserve di cassa e gli introiti provenienti dalle vendite da una parte, e i costi di sviluppo di nuovi veicoli e il rimborso dei debiti accumulati dall’altra.

Aston Martin: l’attrattiva per i potenziali investitori

Aston Martin Valhalla

La società ha un debito pari a 1,2 miliardi di sterline di obbligazioni, assegni circolari e prestiti in sospeso. Di conseguenza, sembra improbabile che possa attingere liquidità sobbarcandosi ulteriori debiti, soprattutto considerando il livello di fondi da restituire a fronte del finanziamento.

A causa della posizione precaria, il prezzo delle sue azioni è stato recentemente ai minimi storici, anche se nessun segnale lascia credere che la schiera di proprietari – incluso il presidente esecutivo Lawrence Stroll, un multimiliardario – abbia intenzione di lasciare.

Stando alle fonti di AutoCar, la raccolta potrebbe prevedere l’ingresso di un nuovo grosso investitore, riservando forse un posto all’interno del consiglio di amministrazione della potenza industriale quale incentivo per una partecipazione valutata fino a 200 milioni di sterline, sulla base delle stima effettuate dagli addetti ai lavori.

Aston Martin DBX

Sempre nell’articolo apprendiamo come vi sarebbero due principali contendenti. Uno è collegato a un fondo di investimento dell’Arabia Saudita, con Stroll già favorito dalla forte vicinanza al Paese mediorientale data la sponsorizzazione della scuderia Aston Martin di Formula 1 mediante il gigante petrolifero Aramco. La seconda pista conduce a un fondo avente sede sulla costa occidentale degli Stati Uniti.

Sebbene le attività di produzione automobilistica e del motorsport costituiscano entità separate, è possibile che l’investimento finisca per coprire entrambe le divisioni. Un portavoce della scuderia di F1 ha rifiutato di commentare, ma un precedente deposito nel bilancio dell’Aston Martin Racing ha confermato il possesso di Aramco di un’opzione per sottoscrivere il 10 per cento delle azioni societarie.

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