Bollo auto per 6 mesi, si può fare? Tutta la verità

M Magarini
Bollo auto

La tassa automobilistica, chiamata più comunemente bollo auto, è sempre stata accettata a malapena dai guidatori italiani. Aggiungiamoci poi le difficoltà incontrate in questo periodo. L’impatto del Coronavirus ha stravolte le nostre vite e quando un’apparenza di “normalità” cominciavamo a intravederla è scoppiata la guerra in Ucraina. Per via dell’inflazione è giunto un ulteriore contraccolpo, difficile da incassare. Le famiglie italiane stanno, perciò, cercando di capire se il bollo auto per 6 mesi rappresenta un’opzione contemplata o il Codice della Strada lo impedisca.

Con le modifiche apportate nel recente periodo ci sarà anche qualche notizia rassicurante? Nel corso della presente guida andremo in cerca di una risposta, passando in rassegna gli ultimi aggiornamenti sanciti lungo la nostra penisola. Proveremo a interrogarci sulle strade percorribili per rallentare un po’ i ritmi. Ovviamente, quanto vi andremo a indicare sono le possibilità ammesse espressamente dallo Stato e/o dalle Regioni autonome di competenza. Cercheremo di capire in maniera chiara, senza fraintendimenti, cosa ci sia in serbo per la popolazione. Qualcosa ve la possiamo già anticipare: l’opportunità di dilazionare il saldo sussiste, grazie ai moderni strumenti di transazione, da poco accettate dalla struttura pubblica.

Bollo auto per 6 mesi: è consentito in Italia?

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Volente o nolente, tolto un ristretto gruppo di categorie tutelate da esenzione, il bollo costituisce un obbligo al quale sottostare. Chi viola la legge rischia, infatti, di andare incontro a sanzioni esemplari. I provvedimenti sanciti dal normatore nazionale non sono clementi nei confronti di chi viola le direttive. Inoltre, una volta chiusa la finestra del ravvedimento operoso, si incorre nei cosiddetti interessi di mora. Che aumenta dello 0,5 per cento ogni sei mesi di ritardo. E provvedimenti più severi sono disposti nel caso in cui il proprietario del veicolo continui a rifiutare di corrispondere la cifra richiesta.

A volte il mancato saldo non dipende, tuttavia, da una precisa volontà. Sbarcare il lunario può essere soprattutto oggi difficile, dato che ogni prodotto costa di più e anche nel settore automotive se ne registrano le conseguenze. Sapere di poter pagare il bollo auto per 6 mesi sarebbe una bella boccata di aria fresca. Purtroppo, però, ciò non è contemplato dall’organismo centrale. D’altro canto, a seguito della prima immatricolazione sono previsti dei limiti minimi di copertura diversi, in relazione alla tipologia del mezzo. Ed è proprio ciò su cui ora ci focalizzeremo.

Di deroghe nel Belpaese ci sono. Andare ad affrontare la politica applicata da ciascuna delle amministrazioni regionali (o chi per loro) richiederebbe fiumi di parole. Ma già nel testo normativo nazionale esistono una serie di eccezioni.

Il pagamento frazionato vige sul primo bollo, che cambia a seconda di tre parametri chiave:

  • la data di immatricolazione;
  • il tipo di veicolo;
  • la potenza.

Per quanto riguarda le autovetture, bisogna fare una distinzione in due categorie:

  • gli esemplari con potenza superiore a 35 kW (o da 48 CV) richiedono il pagamento per un periodo superiore agli otto mesi, fino ad aprile, agosto o dicembre. Ipotizzando di aver immatricolato il veicolo a novembre 2022 dovremmo pagare il bollo ad agosto 2023, una delle tre finestre ammesse;
  • gli esemplari con potenza pari o inferiore a 35 kW (o fino a 47 CV) richiedono il pagamento per un periodo superiore ai sei mesi, fino a gennaio o luglio. Ipotizzando di aver immatricolato il veicolo a novembre 2022 dovremmo pagare il bollo a luglio 2023, una delle due finestre ammesse. Lo stesso vale per ogni motoveicolo.

Se il pagamento del primo bollo auto è frazionato, la somma da versare è calcolata secondo la seguente formula: (tariffario ACI X numero mesi) / 12. Il tariffario ACI viene comunicato dall’Automobil Club d’Italia con ricorrenza annuale nella documentazione ufficiale. Il risultato, arrotondato al centesimo di euro, va poi moltiplicato per il numero dei kW.

Autobus e autoveicoli a uso speciale

Gli autoveicoli a uso speciale sono quei mezzi dalla particolare carrozzeria, adibita a specifici utilizzi. Gli allestimenti sono esplicitati dall’art. 203 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada e da ulteriori indicazioni fornite dal DTNAGP. Essi possono essere usati solo per il trasporto di cose o solo per il trasporto di persone. Ne sono degli esempi le autopompe, le autospazzaneve e le autoscavatrici.

Gli autoveicoli a uso speciale rispondono alla medesima disciplina degli autobus. Gli esemplari richiedono il pagamento per un periodo minimo di due mesi, fino a gennaio, maggio o settembre. Ipotizzando di aver immatricolato a novembre 2022 dovremmo pagare il bollo a gennaio 2023, una delle tre finestre ammesse.

Se il pagamento del primo bollo è frazionato, la somma da versare è calcolata secondo la seguente formula: (tariffario ACI X numero mesi validità X kW (o CV) ) / 12. Il tariffario ACI viene comunicato dall’Automobil Club d’Italia con ricorrenza annuale nella documentazione ufficiale. Il risultato, arrotondato al centesimo di euro, va poi moltiplicato per il numero dei kW.

Gli autocarri richiedono il pagamento per un periodo minimo di due mesi, fino a gennaio, maggio o settembre. Ipotizzando di aver immatricolato a novembre 2022 dovremmo pagare il bollo a gennaio 2023, una delle tre finestre ammesse.

Se il pagamento del primo bollo è frazionato, la somma da versare è calcolata secondo la seguente formula: (valore quadrimestrale / 4) X numero mesi validità. Il valore quadrimestrale viene comunicato dall’Automobil Club d’Italia con ricorrenza annuale nella documentazione ufficiale. Il risultato, arrotondato al centesimo di euro, va poi moltiplicato per il numero dei kW.

Il pagamento (anticipato) del bollo auto deve essere effettuato entro la fine del mese di immatricolazione. Se, però, questa è avvenuta negli ultimi dieci giorni del mese, la scadenza passa all’ultimo giorno di quello successivo. In definitiva, se effettuiamo la registrazione il 15 novembre 2022 ci toccherà saldare il conto entro il 30 novembre. Invece, se effettuiamo la registrazione il 25 novembre 2022 ci toccherà saldare il conto entro il 31 dicembre.

In conclusione

Riprendendo il discorso iniziale, focus del presente articolo, il bollo auto per 6 mesi non è possibile farlo. La formula che vi si avvicina maggiormente è quella introdotta negli scorsi mesi, con PayPal accettato tra i metodi PagoPa. Il servizio telematico, adibito alla gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione, accetta da qualche tempo le transazioni eseguite con il portafoglio elettronico. Per beneficiarne è sufficiente aprire un account su PayPal, associando il numero della carta di credito o del bonifico bancario.

Dopodiché, al momento di eseguire la transazione ci basterà selezionare la metodologia per essere reindirizzati sulla pagina ufficiale dell’eWallet. Ed è proprio qui che sceglieremo “Paga in 3 Rate”. Il tutto non prevede alcun addebito ulteriore, né spese di commissione né interessi. Tuttavia, le 3 rate andranno necessariamente saldate in tre mesi consecutivi. Una volta fornita l’autorizzazione alla prima trattenuta, quelle dei due mesi successivi avveranno in automatico, a patto di avere abbastanza fondi sul conto associato. Se a novembre 2022 abbiamo l’onere di pagare 300 euro per la tassa di proprietà:

  • una prima tranche di 100 euro ci verranno detratti subito;
  • una seconda tranche di 100 euro ci verrà detratta a dicembre 2022;
  • infine, una terza tranche di 100 euro ci verrà detratta a gennaio 2023.

Per rimanere aggiornati sul tema vi raccomandiamo di consultare i canali ufficiali dell’ente di riferimento. Che sia di competenza dell’amministrazione regionale o dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione le relative piattaforme forniranno qualsiasi indicazione utile. Inoltre, il portale dell’ACI permette di consultare la rispettiva posizione e di ricevere un alert in prossimità alla scadenza. La tassa andrà sborsata l’ultimo giorno del mese seguente.

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