Velociped Patent MotorWagen: la prima autovettura con motore a scoppio

Walter Gobbi
Velociped Patent MotorWagen

Velociped Patent MotorWagenVelociped, la prima autovettura con il  motore a scoppio. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della Daimler Stahlradwagen, definendola la prima carrozza motorizzata trasformata in autovettura. Di fatto è stato un modello importante per l’evoluzione e lo sviluppo dell’automobilismo, ma la sua nascita non ha sancito l’inizio né dell’autovettura né dell’introduzione del motore perché precedentemente c’è stato un altro modello creato dall’azienda automobilistica tedesca Benz&Cie.

Velociped è il soprannome del triciclo a motore Patent MotorWagen, siamo ancora nella fase di evoluzione della carrozze motorizzate, tuttavia questo modello viene definito come la prima autovettura con motore a scoppio ed è stata prodotta dal 1886 al 1994. Ecco le caratteristiche tecniche di questo modello. “Il primissimo esemplare della Patent Motorwagen montava un motore a quattro tempi sistemato posteriormente. Tale motore constava di un cilindro orizzontale, della cilindrata di 577 cm³ (alesaggio mm 70, corsa mm 150), erogante una potenza di ¾ di CV a 400 giri/min. Il motore era raffreddato tramite la vaporizzazione dell’acqua contenuta in un apposito serbatoio sistemato sul motore stesso. L’accensione era elettrica ed era composta da una pila al bicromato di potassio (da cambiare ogni 10 km) e da un ruttore con bobina e candela.

L’alimentazione era affidata ad un carburatore dotato di una vaschetta contenente il carburante. All’epoca il concetto di automobile era del tutto nuovo, per cui non esistevano stazioni di servizio: il carburante utilizzato era la ligroina, una sorta di benzina leggera, facilmente vaporizzabile che all’epoca del debutto era reperibile unicamente solo presso alcune farmacie.

Sul telaio in tubi di acciaio erano montate sospensioni a balestre longitudinali con ruote a raggi metallici (di tipo ciclistico). Il sistema frenante era a ceppi in cuoio, mentre la trasmissione era a cinghia (tra il motore e l’albero di rinvio) e catene (dall’albero di rinvio alle ruote). Lo sterzo era a barra. Una particolarità stava nel volano, che era in posizione orizzontale anziché verticale. Ciò era dovuto al timore riposto da Karl Benz nei confronti di un volano verticale. Egli temeva che tale soluzione potesse compromettere la stabilità della vettura. Gli esemplari successivi, però, montarono il volano verticale”.

Seguici con Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle notizie Automotive Clicca Qui!

  Argomento: