Cambiare assicurazione auto: come fare e scadenze

M Magarini
Assicurazione auto

Hai la polizza in scadenza? Allora potrebbe essere il momento giusto di guardarti attorno, valutando l’eventualità di cambiare assicurazione auto. Magari ti conviene rimanere con la stessa compagnia, ma spesso non è così. Porsi qualche domanda sulla effettiva convenienza o meno di rimanere fedele a una compagnia denota buon senso. Per assumere una decisione figlia del buon senso deve passare in rassegna tutta una serie di fattori, ciascuno dei quali in grado di far pendere l’ago della bilancia da una o dall’altra parte. Non tirare conclusioni affrettate, ma riflettici a fondo. Perché spesso si prospettano delle occasioni da cogliere al volo, onde evitare di pentirsene quando è ormai troppo tardi.

Sottoscrivere un contratto Rc Auto presuppone una approfondita riflessione sui pro e i contro delle varie proposte messe sul piatto dagli operatori di settore. Cerchiamo allora di capire in maniera approfondita quali sono gli aspetti da passare in rassegna, al fine di assumere una decisione in piena consapevolezza.

Cambiare assicurazione auto

Calcolatrice

Cambiare assicurazione auto è una possibilità da contemplare al giorno d’oggi. Difatti, numerose imprese sono entrate nella filiera, con soluzioni più o meno adatte alle tue particolari esigenze. Ovviamente, quanto maggiore sarà la copertura tanto maggiore sarà il premio da corrispondere. Rescindere dal contratto in via anticipata non è una mossa asseduta, sicché di solito tocca sborsare una penale, e anche piuttosto elevata. Il pagamento è semestrale? Non importa. Chiamarsi fuori alla conclusione dei sei mesi non è un’opzione.

Chiunque desideri cambiare assicurazione auto deve prendere atto che gli toccherà lasciar trascorrere i dodici mesi. Il legislatore italiano lo ha sancito per un paio di ragioni: da una parte mira a salvaguardare i diritti delle aziende; sul fronte opposto, tiene conto dell’attestato di rischio.

Attestato di rischio

La compagnia Rca spedisce, a cadenza annuale, l’attestato di rischio in versione digitale. In relazione a esso, viene determinata la classe di merito del conducente. Se hai provocato incidenti andrai incontro a un Malus. Sprovvisto del documento, la nuova impresa con la quale desideri vincolarti ti conferirà l’ultima classe di merito ossia la più costosa. L’attestato riepiloga i sinistri avvenuti nel corso degli ultimi cinque anni, suddivisi in: pagati; riservati a persone; riservati a cose.

A partire dal 1° luglio 2015 l’attestato di rischio ha smesso di essere cartaceo, bensì viene depositato presso il database dell’Ania in formato elettronico. Ergo, le imprese hanno occasione di aggiornarlo in tempo reale e di consultarlo durante il cambio assicurazione auto. Quando è impegnato nelle ricerche, il contraente ha maniera di prenderne visione, nell’area riservata del portale della società di riferimento.

Da ormai un decennio non serve più inoltrare l’esplicita disdetta all’azienda. In passato, l’assenza si traduceva in tacito rinnovo automatico. Ora il quadro normativo è differente e, al termine dell’accordo, per rimanere con la stessa polizza ti tocca dare il consenso esplicito. Lo stesso vale pure nel caso in cui tu intenda “passare alla concorrenza” (altrimenti rimarrai scoperto!).
Mediante il cambio assicurazione auto i dati personali (attestato di rischio compreso) perverranno alla nuova compagnia. L’obbligo della disdetta ha smesso nel 2017 di essere un dovere sancito dal legislatore in merito alle garanzie accessorie.

Disdetta anticipata gratuita

Te lo abbiamo già spiegato: interrompere in via anticipata un accordo è controproducente poiché avrai a carico una penale salata oppure l’ammontare restante del premio. Che sia l’una o l’altra (dipende dalla politica commerciale della controparte), pagherai a caro prezzo la conclusione del rapporto.

Il quadro giuridico della nostra penisola ammette, però, delle eccezioni. L’operazione avverrà gratuitamente in un ristretto novero di circostanze, cioè:

  • furto, incendio, vendita o rottamazione della macchina;
  • decesso del sottoscrivente la polizza. Qui gli eredi recupereranno peraltro l’importo del premio non goduto dal de cuius.

Entrati nel periodo dei 60 giorni antecedenti alla scadenza scatta il cosiddetto periodo di osservazione. Nel corso di tale lasso temporale, l’impresa di appartenenza ha il compito di “indagare” sul verificarsi o meno dei sinistri. Laddove il cliente ne abbia provocati per l’annualità successiva vi sarà un Malus nel calcolo della classe di merito per il successivo contratto, da indicare espressamente sull’attestato di rischio.

Alla luce delle informazioni attinte, la società aggiornerà l’attestato almeno 30 giorni prima della scadenza. Dunque, al cliente viene inviato un promemoria, con il nuovo attestato di rischio e il preventivo per l’eventuale rinnovo. Quest’ultimo non ha nessun valore vincolante, bensì permette soltanto di mettere al corrente il guidatore sulla somma che gli toccherebbe scucire se decidesse di rimanere con la stessa impresa.

Nella massima trasparenza, avrai gli strumenti idonei per esprimerti. Mettere nero su bianco all’accordo con la concorrenza ti sarà consentito entro il periodo di tolleranza o di comporto, pari a 15 giorni. In pratica, la finestra sancita ti metterà nella posizione di prorogare di un paio di settimane la validità della polizza Rca. Siglare un’intesa con un altro operatore ti è possibile quando ancora il precedente non è scaduto, a patto di far decorrere la copertura dal primo giorno utile.

Garanzie accessorie

Quanto ti abbiamo finora illustrato concerne il documento obbligatorio di responsabilità civile. Adesso vediamo, però, di documentarci a fondo sulle garanzie accessorie (kasko, furto e incendio, ecc.). In realtà, vigono le medesime condizioni e sei immancabilmente tutelato dal divieto di tacito rinnovo.

La misura cautelare è applicata sia qualora le coperture aggiuntive siano inserite nella polizza Rc Auto sia che dipenda da un contratto separato e autonomo, pure con una società differente. In definitiva, non hai la responsabilità di mandare l’apposita notifica neppure a tal proposito. Nonostante sia servito qualche anno in più il trattamento giuridico è lo stesso. Ergo, una volta arrivati alla deadline ci sarà l’opportunità di passare a una rivale.

Acquisto nuova auto

Fare i calcoli

Ormai la situazione ti dovrebbe essere abbastanza chiara. Tuttavia, un capitolo fondamentale non lo abbiamo finora affrontato in maniera dettagliata e perciò vi provvederemo ora. Il focus è l’acquisto di una nuova auto, alla quale puoi trasferire la polizza della vecchia: basta che sul contratto l’intestatario non cambi. Il plico della Rca inerente al veicolo precedente – costituito da Carta verde, contrassegno e certificato – lo restituirai e, in concomitanza, spedirai esplicita domanda affinché le medesime condizioni siano trasferite per il mezzo appena comprato, inoltrando la carta di circolazione. L’impresa si impegna a a rilasciare la nuova documentazione, con il diritto di richiedere l’eventuale saldo del premio.

Se vendi la vettura a un terzo, la polizza Rca associata sarà altresì trasferibile, ricordando sempre di restituire Carta verde, contrassegno e certificato alla compagnia. Da lì in avanti sarai sollevato da qualsiasi onere, poiché sarà proprio l’operatore a occuparsene in prima persona.

Oltre al trasferimento e alla cessione del contratto, esiste una terza opzione: lo scioglimento. Qualora sia stato sancito nell’accordo scritto, dovrai dare espressa comunicazione all’azienda e restituire i documenti della Rca, con in allegato la prova della perdita di possesso della macchina.

In conclusione, cambiare assicurazione auto può essere la scelta più appropriata, ma sarà tuo il compito di stabilirlo, in relazione alle tue specifiche esigenze. Non esiste una risposta valida per chiunque. Una buona strategia consiste nel fare domanda del preventivo a varie compagnie e di valutare in base alla circostanza. Purtroppo, al giorno d’oggi è concreto il rischio di cadere vittima di qualche tranello ben escogitato da finti operatori. Ma siamo fortunati, sicché l’Ivass, l’organo di vigilanza delle assicurazioni, mette a disposizione l’elenco delle compagnie abilitate a svolgere servizio nel Belpaese.

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