De Tomaso Nuova Pantera, 30 anni fa nasceva una delle supercar più rare degli anni Novanta

La De Tomaso Pantera 90 Si è considerata una rarità assoluta: con soli 38 esemplari venduti, è un oggetto del desiderio per i collezionisti.
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La collaborazione tra De Tomaso e Ford ha rappresentato uno dei sodalizi più fruttuosi del panorama automobilistico degli anni Settanta. Il colosso americano, intenzionato a diventare il primo costruttore statunitense a proporre una sportiva a motore centrale sul mercato domestico, trovò nella casa modenese il partner perfetto.

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Dopo aver fallito l’acquisizione della Ferrari, Ford rilevò l’80% delle quote di De Tomaso e diede il via alla distribuzione della Pantera tramite la sua rete Lincoln-Mercury. Tra il 1971 e il 1993 uscirono dalla fabbrica 7.260 Pantera, di cui circa 5.500 vennero esportate negli Stati Uniti nei primi quattro anni. Tuttavia, con il sopraggiungere della crisi energetica del 1973 e divergenze gestionali con la parte italiana, Ford decise di cessare l’importazione nel 1975, rivendendo la sua quota ad Alejandro de Tomaso a una cifra simbolica.

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Da quel momento, De Tomaso tornò indipendente e proseguì lo sviluppo della Pantera, migliorandola di anno in anno, specialmente per il mercato europeo. Verso la fine degli anni Ottanta, però, il design della vettura cominciava a sentire il peso del tempo. De Tomaso decise allora di affidare il restyling completo al celebre Marcello Gandini, già firma di capolavori come Lamborghini Miura, Countach e Diablo.

Il risultato fu la Pantera 90 Si, una sportiva di nuova generazione presentata nel 1990 e costruita in soli 41 esemplari. Rispetto alla prima versione degli anni Settanta, la 90 Si si avvicinava al mondo delle supercar moderne. Conservava lo storico telaio monoscocca in acciaio, ma con l’aggiunta di un telaietto posteriore tubolare più leggero e rigido, nuove sospensioni regolabili, freni Brembo condivisi con la Ferrari F40, e un motore V8 Ford da 5 litri, lo stesso cuore pulsante della Mustang dell’epoca. Le prestazioni dichiarate da De Tomaso parlano di 245 CV e una velocità massima di 240 km/h, con trasmissione manuale a cinque marce.

De Tomaso Pantera 90 Si

Il design di Gandini modificò quasi ogni pannello della carrozzeria, pur mantenendo lo spirito originale creato da Tom Tjaarda. I nuovi parafanghi allargati, lo spoiler posteriore ispirato alla F40, l’alettoncino aerodinamico alla base del parabrezza e i fari a scomparsa davano alla Pantera 90 Si un look decisamente futuristico per l’epoca.

De Tomaso Pantera 90 Si
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Gli interni, invece, rimasero fedeli allo stile classico degli anni Novanta: cruscotto in legno, sedili in pelle color crema e strumentazione analogica. Alcuni esemplari videro la luce in versione roadster con tetto rimovibile, su richiesta di clienti selezionati.

De Tomaso Pantera 90 Si

Oggi la De Tomaso Pantera 90 Si è considerata una rarità assoluta: con soli 38 esemplari venduti, è un oggetto del desiderio per i collezionisti. Basti pensare che nel 2019 un modello è arrivato a essere venduto all’asta per oltre 240.000 dollari, mentre nel 2020 un altro ha superato i 600.000 dollari. Un’icona dimenticata da molti, ma ancora viva nel cuore degli appassionati.

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