Pare che il cosiddetto retrofit automobilistico italiano stia entrando in una dimensione più industrializzata. Un passo importante per l’economia circolare e la mobilità elettrica lo fa ElectroFit Systems con il progetto “Nova Energia”, presentato dall’imprenditore e docente Stefano Carabelli. La vettura prescelta è l’intramontabile Fiat Panda. Ma non solo.
Il progetto vuole valorizzare un modello storico ancora diffuso, agendo con un’operazione di conversione all’elettrico. La Panda elettrica conserva così tutto ciò che la rende amata: cinque posti, spazio abbondante (fino a 1000 litri di carico) e la forma squadrata che non invecchia mai. La filosofia di ElectroFit Systems prevede che il cliente possa fornire la sua Panda e riceverla indietro “rigenerata”, revisionata e riomologata ufficialmente. Oppure, l’azienda la fornisce direttamente.
Come si presenta una Panda Nova Energia? 100 km di autonomia (fino a 110 nel contesto urbano), con un consumo di circa 95 Wh/km. È l’auto ideale per l’uso strettamente urbano, ambienti in cui la Panda è stata sempre regina. Sulla ricarica, la potenza è di 3,3 kW, con una preferenza per la ricarica lenta (circa tre ore e mezza da zero) pensata per la ricarica domestica notturna tramite una semplice presa Schuko.
Il tocco di sostenibilità aggiuntivo è il pannello solare incluso nel kit, realizzato da Solbian. Questo pannello è flessibile e, soprattutto, si attacca magneticamente alla vettura, consentendo di integrare l’autonomia, specialmente nei mesi più soleggiati.
L’azienda, che produce tutto il kit industrialmente e vanta l’accreditamento del Ministero come centro prova (anche per i veicoli agricoli), punta a una svolta di massa. Il kit e-Fit è proposto a 9.000 euro + IVA. A questo si aggiunge il costo della Panda restaurata (tra 3.000 e 5.000 euro), portando il conto finale tra 14.000 e 17.000 euro.
L’azienda è già operativa, puntando alla vendita di auto pronte da usare in elettrico, con un magazzino pronto per 100 kit (pensato anche per 500 e Lancia Y) e garanzia triennale. Un nuovo tassello, rigorosamente Made in Italy, verso la transizione energetica che unisce mobilità elettrica, autoproduzione (solare) ed economia circolare.
