Alimentazione auto: come scegliere tra benzina, diesel, GPL e metano

M Magarini
Stazione di rifornimento

Qualsiasi automobilista saprà per certo che ci sono diversi tipi di alimentazione auto. La nuova frontiera della mobilità porterà sempre più verso l’elettrico. Lo ha disposto in modo chiaro e categorico l’Unione Europea, attraverso una disposizione ad hoc, secondo cui nel 2035 i motori a combustione interna saranno banditi. Ergo, i modelli con propulsori ICE non saranno più commercializzabili. Sebbene si tratti di un orizzonte temporale piuttosto lontano, gli attori della filiera sono ben consapevoli di quanto importi muoversi a stretto giro. Perché ne va della stessa immagine agli occhi del pubblico di riferimento, che ha ormai preso ampiamente coscienza dell’importanza di osservare i diritti dell’ambiente. Non sarà una passeggiata, ma i segnali sono ottimi.

Si pensi, ad esempio, a Stellantis, promotore del piano Dare Forward 2030. Il gruppo italo francese, nato dalla fusione tra Fiat Chrysler e PSA Groupe, avrà un listino composto al 100 per cento da EV entro la fine del decennio nel Vecchio Continente. Il target prefissato riguardo agli Usa è, invece, del 50 per cento. Altrettanto virtuoso è l’atteggiamento delle grandi compagnie tedesche. Audi, BMW e Mercedes stanno gettando delle solide fondamenta per ricoprire una posizione chiave pure nella mobilità del domani. E poi ci sono quelle realtà che fanno della mobilità green un tratto distintivo fin dalla nascita. E qui il riferimento va, come ovvio che sia, a Tesla, l’impresa di Elon Musk specializzata nella costruzione di EV.

Alimentazione auto: guida alla scelta

Per realizzare la transizione ecologica andranno superati parecchi ostacoli. Una delle questioni più opprimenti è la carenza delle infrastrutture. Gli stessi brand delle quattro ruote lo hanno lamentato, e i consumatori non sono stati da meno. Mentre si attendono chiari progressi da parte dell’Italia e dell’Europa intera, le modalità di alimentazione auto classiche trasmettono tuttora una maggiore sensazione di affidabilità. A tal proposito ci soffermeremo in questa guida, dove andremo a valutare i pro e i contro di ciascuna forma al momento presente. Manco a dirlo, “indagheremo” in primo luogo sui propulsori a benzina e gasolio. Di recente abbiamo assistito a un sensibile inasprimento degli standard qualitativi. Non è dato stabilire con esattezza quali saranno i parametri posti ai Costruttori, il che non impedisce di analizzare la situazione attuale.

Prima di entrare nel merito delle questione andrebbe rimarcato un concetto essenziale: sui consumi ha un impatto essenziale l’alimentazione auto. Al netto delle esigenze di carico e di spazio a bordo, due esemplari spinti dal medesimo motore dai diversi pesi, monteranno differenti consumi e quello più leggero sarà avvantaggiato. Sul peso ci sono delle ulteriori implicazioni da prendere in conto nel momento di ordinare un veicolo. Ad esempio, una city car, ossia pensata soprattutto per la circolazione negli ambienti urbani senza troppe pretese sul fronte delle performance, tende a essere più parca nei consumi rispetto una soluzione di maggiori dimensioni, pensata prevalentemente per gite fuori porta, lungo le tratte extraurbane, dal fondo sdruccevole e piene di salite.

Alimentazione auto benzina

Benzina

I motori a benzina godono tuttora di ottima considerazione da parte dei conducenti. Eppure, non si rivelano sempre i più adeguato. In confronto al gasolio si lasciano preferire nelle situazioni di moderato impiego, nel tipico breve tragitto che dalla propria abitazione porta fino alla scuola o al lavoro. In simili circostanze brucia meno della controparte diesel, il quale, per via delle sue particolarità tecniche connaturate, consuma nettamente di più all’avvio, quando è in temperatura. Inoltre, occorre tener conto che i mezzi allestiti con unità a benzina si traducono in un esborso di denaro inferiore, durante l’acquisto e la sottoscrizione di una polizza RC Auto.

A chi non è consigliata l’alimentazione auto benzina? A chi ha la tendenza di cambiare la propria nel giro di pochi anni. Se così fosse, infatti, alla luce dei trend in commercio, la stima delle vetture a benzina è inferiore delle corrispettive diesel. Ciò risulta sconveniente nella prospettiva del compratore, poiché ha occasione di accaparrarsi veicoli di seconda mano a prezzi alquanto vantaggiosi. Al netto dei gusti personali, legati a un motore in grado di girare a regimi elevati o in caso di avversione al rumore dei diesel, l’alimentazione auto a benzina è la l’opzione ideale per percorrenze entro i 15-20 mila chilometri l’anno.

Gasolio

Diesel

Pensiamo adesso al gasolio, che in epoca recente è stato messo sulla graticola dalle istituzioni e pure da una certa schiera di automobilisti. Sembra passato un’eternità da quando era la soluzione prediletta. A renderli tanto apprezzati era la sensazione di consumare poco, ma nel prosieguo si è appurato che esistono metodi alternativi per porre un freno alle uscite di denaro inerenti. Si è cominciato a passare in rassegna delle idee alternative, in quanto un’unità a gasolio è più delicata di una a benzina. Ergo, serve prestare un grado di cura superiore.

La turbina, ad esempio, impone delle attenzioni “speciali”, sicché a motore freddo non va messo sotto eccessivo stress a suon di brucianti accelerazioni. Prima di spegnere il motore è opportuno farlo girare al minimo per almeno un paio di minuti o quantomeno ridurre l’andatura mentre ci si avvicina alla destinazione. La polizza RC Auto è in media un po’ più cara pure a parità di cilindrata e la differenza un tempo marcata tra gasolio e benzina è sensibilmente diminuita. Ciononostante, la scelta dell’alimentazione auto a gasolio può essere comunque giustificata, principalmente perché i consumi sono davvero minori a parità – o quasi – di potenza e performance.

GPL

GPL

Adesso cerchiamo di andare oltre e di valutare la convenienza o meno di affidarsi alle tipologie di alimentazione auto alternative. Parliamo, anzitutto, del GPL poiché viene di gran lunga preferioa al metano. Il vantaggio principale garantito da tale sistema è che, dopo aver ottemperato all’installazione dell’impianto a bordo, è consentito l’utilizzo di un combustibile dal costo ben inferiore in confronto ai benzina. Tutto ciò senza dover scendere a compromessi a livello di rendimento del motore. A differenza di qualche anno fa, i recenti impianti per il Gas di Petrolio Liquefatto permettono di conservare le medesime performance a fronte di una spesa ridotta per chilometro.

Comunque, esiste un rovescio della medaglia. A onor del vero, ce ne sono ben tre:
la bombola è ingombrante. In un senso o in un altro, bisogna ricavare uno spazio di alloggio all’interno della macchina. Di solito, sostituisce la ruota di scorta con un serbatoio toroidale;
• specie lontano dai maggiori centri urbani non è così diffusa la copertura;
• qualora l’installazione non sia affidata a personale esperto e qualificato, sussiste il rischio di andare incontro a pericoli di diverso tipo. In aggiunta al funzionamento del propulsore, viene messa a repentaglio la stessa incolumità del conducente e degli altri passeggeri a bordo. Senza dimenticare che, in caso di vettura da poco acquistata, ciò può far decadere la garanzia.

Metano

Stazione metano

Dal punto di vista pratico il metano non è mai stata l’opzione più pratica. Uno dei pochi vantaggi riconosciuti risiedeva nel basso costo di rifornimento. Adesso, però, con lo scoppio delle crisi energetica non più tanto marcata la differenza economica. Se ci aggiungiamo la scarsa disponibilità dei distributori e lo spazio da adibire per la bombola si capisce il perché non abbia avuto lo stesso successo delle tipologie di alimentazione auto sopra descritte.

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