BMW M3: nel 2027 avrà 4 motori elettrici e 1.300 cavalli

Natale LiVecchi Autore Auto
Sebbene sia stata messa in discussione, la BMW M3 che arriverà nel 2027 potrà disporre di alcune caratteristiche di notevole interesse
BMW M3
BMW M3

Sebbene sia stata messa in discussione per diverso tempo, la BMW M3 che arriverà non prima del 2027 potrà disporre di alcune caratteristiche di notevole interesse (perlomeno dal punto di vista del software di gestione del veicolo) utili per permettere alla sportiva del Costruttore dell’Elica la disponibilità di performance dinamiche addirittura superiori a quelle delle BMW odierne.

A confermare queste intenzioni è stato il direttore dello sviluppo prodotto di casa BMW, Frank Weber, durante un recente evento. La futura BMW M3 sarà basata sulla piattaforma Neue Klasse, sfruttando anche l’approccio stilistico del concept che si è già visto al recente International Motor Show Germany (IAA) di Monaco. La variante più prestazionale della gamma arriverà poco dopo il debutto della Serie 3 elettrica di nuova generazione. Ai giornalisti presenti all’evento, lo stesso Weber ha ammesso che la futura BMW M3 sarà elettrica sebbene potrà coesistere, per un periodo iniziale, con l’attuale generazione di M3 alimentata dal tradizionale propulsore endotermico; d’altronde le previsioni dicono che il sei cilindri S58 disponibile sotto il cofano dell’attuale generazione di M3 rimarrà in produzione almeno fino al 2030.

Volendo fornire qualche riferimento in più in merito a cosa bisogna aspettarsi dalla futura generazione elettrica della BMW M3, il numero uno dello sviluppo prodotto del costruttore ha ammesso che l’inedita unità di controllo nota come Heart of Joy di casa BMW risulterà essere un componente fondamentale di tutte le nuove BMW che si baseranno sulla Neue Klasse. In questo modo si riuscirà a fornire un carattere di guida distinto alle elettriche ad elevatissime prestazioni del marchio, mitigando le possibili variazioni di carattere dovute all’assenza dei tradizionali propulsori endotermici a disposizione sotto il cofano. Il controller è il frutto di un’esperienza ultra trentennale del marchio in termini di dinamica di guida, prestazioni, controllo del telaio, propulsione e gruppo propulsore che ora ragionano mediante una singola unità di controllo integrata; così come ha ammesso ancora Frank Weber. Secondo il suo punto di vista, l’Heart of Joy sarà in grado di imporre funzionalità “pazzesche” mediante un controller gestito da un “software proprietario” utile per garantire funzionalità, in termini di dinamica di guida, eccellenti.

Al centro della futura BMW M3 elettrica ci sarà un comparto propulsivo gestito da quattro motori elettrici

Sappiamo poi che il sistema Heart of Joy, che succede all’Hand of God visto a suo tempo sulla BMW i8, è stato sviluppato appositamente dal costruttore con l’intento di sopportare le sollecitazioni proposte dai sistemi propulsivi a quattro motori in grado di erogare valori di potenza variabili su ciascuna ruota interessata. Sebbene ancora Weber ha ammesso che un’unità di questo tipo è in grado di erogare oltre 1.340 cavalli, non ha svelato il possibile obiettivo in termini di potenza necessario alla futura BMW M3 elettrica. D’altronde il costruttore aveva a suo tempo rivelato che stava testando un prototipo dotato di quattro motori elettrici basato sia sulla i4 che sulla BMW M4; una condizione necessaria per avviare lo sviluppo relativo alle prime elettriche del comparto più sportivo del costruttore, ovvero appunto quello contrassegnato dall’iconica M. Weber ha anche aggiunto che la volontà di BMW è quella di fare qualcosa che sia “di molto al di sopra di ciò a cui le persone sono abituate oggi”. Il modello non tarderà ad arrivare e ipotizzare una BMW M3 elettrica per il 2027 è assolutamente lecito. Secondo gli studi interni prodotti dal Costruttore dell’Elica, i clienti del marchio per le vetture con le insegne dell’iconica M vogliono le auto migliori e quelle in grado di garantire prestazioni al top.

Le dichiarazioni sull’argomento proposte da Frank Weber vanno poste a canto a quelle di Frank van Meel, che è CEO di BMW M GmbH. Questo aveva già ammesso agli inglesi di Autocar che i clienti del marchio, una volta svelata un’elettrica ad elevate prestazioni, devono dire che non si aspettavano ciò e che quel prodotto è semplicemente pazzesco. Mettere al centro di questo cambio di passo, obbligato, proprio la BMW M3 significa impostare un nuovo appuntamento con la storia; una storia che continua. Anche in elettrico, secondo BMW, la M3 rimarrà sempre tale perché sarà sempre una vettura a marchio BMW M: “abbiamo resistito alle prove del tempo per 50 anni e continueremo a farlo”, aveva ammesso a suo tempo lo stesso van Meel.

BMW M3 EV Render, Autocar
Partendo dalla base stilistica della Neue Klasse, ecco come potrebbe apparire la futura BMW M3 elettrica secondo gli ingelsi di Autocar | Render, Autocar

L’elettrico manterrà intatto l’interesse per il modello iconico per il marchio, almeno a sentire i ragionamenti proposti da BMW

Secondo le analisi proposte dal costruttore, l’attrattiva relativa ai futuri prodotti elettrici ad elevate prestazioni non diminuirà col passaggio all’elettrico. Secondo le analisi, i clienti BMW hanno rilasciato un feedback che al 90-95% introduce un non interesse rispetto alla direzione che BMW prenderà in tema di propulsori. Questi sembrano volere auto a marchio M, indipendentemente dal sistema di propulsione adottato, sebbene (secondo quanto dichiara il costruttore) c’è anche chi vuole abbandonare il marchio qualora questo dirà addio ai V8 endotermici.

Bisognerà poi ragionare sulle denominazioni iconiche del costruttore, come proprio nel caso della BMW M3. Secondo quanto espresso da Pieter Nota, che in BMW è a capo del comparto relativo alle vendite, le future M potrebbero anche esulare dall’utilizzo dei nomi attuali proposti sulle tradizionali BMW endotermiche. Tuttavia secondo Pieter Nota la sigla M rimane al centro dei pensieri del costruttore anche guardando ad un futuro prettamente elettrico. Sebbene oggi le varianti M delle elettriche BMW di oggi, come le i4 M50 o i7 M70, dispongano di valori di potenza pari a quelli delle M4 o X5 M attuali le future elettriche con le insegne di BMW M metteranno in pratica proposte più mirate. BMW punterà infatti sulla riduzione al minimo del peso, una condizione sotto la lente di ingrandimento degli ingegneri che si stanno adoperando sulle elettriche più sportive per il prossimo futuro, e sul mantenimento delle doti dinamiche per le quali vetture come la BMW M3 sono note e caratterizzate da sempre. Secondo il costruttore si potrebbe intervenire ragionando su un più ampio utilizzo di materiali leggeri, guardando anche all’eliminazione di buona parte dell’isolamento acustico necessario sulle endotermiche e ipotizzando quindi una concreta riduzione dei valori di peso alla bilancia. Va detto anche che alcune di queste prerogative risultano già in fase di perfezionamento sulle vetture proposte finora, a cominciare dalla nuova BMW XM. In maniera altrettanto allettante, BMW ha anche discusso della effettiva applicabilità nel mondo reale della tecnologia sviluppata attraverso gli sforzi recentemente ampliati nel mondo delle corse. Come la XM e la prossima M5, il nuovo prototipo da corsa della Classe LMDh adotta un propulsore V8 ibrido e, sebbene i propulsori non siano identici, van Meel ha suggerito che lo sviluppo di questa vettura da corsa corsa influenzerà le future auto da strada con le insegne del reparto M; a cominciare proprio dalla prossima BMW M3. Discutendo ancora delle opportunità offerte dall’elettrificazione a una BMW di casa M, van Meel ha ammesso che agli ingegneri piace il fatto “che una volta inseriti componenti elettrificati nella trasmissione, il controllo della coppia e della potenza risulta ulteriormente migliorato, più veloce e più semplice di quello relativo a un tradizionale veicolo dotato di un propulsore endotermico”.

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