Dodge: ecco perché non ha usato la piattaforma Giorgio

Natale LiVecchi Autore Auto
Dodge Charger
Dodge Charger

La Dodge Challenger, così come la Charger, sono auto della vecchia scuola, sia in senso figurato che letterale. Entrambe adottano infatti una piattaforma che risale al 2008, sebbene qualche anno fa abbondavano le voci secondo cui il costruttore americano stava progettando di spostare entrambe le vetture sulla piattaforma che sta alla base dell’Alfa Romeo Giulia ovvero l’iconica piattaforma Giorgio. Ora, il CEO di Dodge, Tim Kuniskis, ha spiegato perché la mossa non è mai stata messa a punto.

Intervenendo ad Autoline After Hours, l’amministratore delegato ha spiegato che sebbene la piattaforma “Giorgio” di Alfa Romeo sia eccezionale, e le recensioni con al centro la bella Alfa Romeo Giulia tendono a essere d’accordo con tale valutazione, non aveva senso che Dodge spendesse tutti quei soldi per renderla più vicina a quella che è la sua concorrenza più diretta.

La decisione, ha detto Kuniskis, è arrivata nel 2014 quando FCA ha messo in pratica una presentazione per gli investitori e ha dovuto impegnarsi in una direzione da prendere per il futuro del marchio. L’azienda aveva sperimentato sia l’aggiornamento della piattaforma attuale delle vetture, sia il trasferimento sulla piattaforma Giorgio.

Perché costruire allora una Dodge migliore solo per competere contro Camaro e Mustang?

Secondo il punto di vista di Tim Kuniskis, sfruttando la piattaforma Giorgio di casa Alfa Romeo si avrebbe avuto la possibilità di ottenere una vettura tendenzialmente più leggera e migliore da gestire su strada.  Tuttavia, ha proseguito Kuniskis, “l’abbiamo guardata e abbiamo detto: possiamo farlo, ma se lo facciamo, andremo a competere a testa alta con la Mustang e la Camaro. Tuttavia, francamente, quelle sono macchine fantastiche; perché vorremmo combattere con loro nella loro sandbox?”. Si è preferito quindi rimanere sulla propria linea di azione poiché in Dodge, “siamo totalmente diversi da loro, andiamo a sinistra quando vanno a destra e proviamo a possedere questo spazio”, ha aggiunto il CEO del costruttore americano.

Il costruttore ha quindi deciso di non ragionare sulla piattaforma Giorgio. Secondo l’ex CEO di FCA, Sergio Marchionne, parlando nel 2018, è stata quindi presa la decisione di effettuare un “aggiornamento significativo all’architettura attuale”.

Nello stesso momento in cui veniva presa quella decisione, le auto ricevevano aggiornamenti visivi; tali modifiche non sono state distribuite allo stesso modo, però. Mentre il Challenger aggiornato sembrava sostanzialmente simile al modello che ha sostituito, è stato, in confronto, notevolmente migliorato. “È davvero difficile, voglio dire, è davvero difficile, cambiare la silhouette della Challenger e trovare qualcosa di meglio”, ha detto Kuniskis. “Quindi sì, abbiamo apportato alcune modifiche, siamo passati da un ’70 a un ’71, e abbiamo cambiato i cofani, abbiamo cambiato le ruote, abbiamo fatto la carrozzeria allargata, abbiamo perciò fatto tutte queste cose, ma per cambiare davvero le linee della Dodge Charger, avremmo speso soldi solo per il gusto di spendere soldi”.

Dodge Challenger
Dodge Challenger

Per la Dodge Charger, tuttavia, Kuniskis ha affermato che c’era più margine di manovra per aggiornare l’auto e mantenere la sua silhouette. “Se guardi al 2014 e al 2015, in realtà sono un po’ diversi”, ha spiegato ancora Kuniskis. “Se li metti uno accanto all’altro, la versione del 2015 sembra significativamente più leggera, significativamente più piccola. Non lo è, ma sembra più stretta, più piccola e un po’ più atletica”.

Anche con quei cambiamenti, tuttavia, ha descritto entrambi gli aggiornamenti della Dodge Charger come evolutivi, piuttosto che rivoluzionari. Quella non era l’unica direzione presa in considerazione, tuttavia, visto che il costruttore aveva pure sperimentato progetti più audaci. “Ne avevamo uno rivoluzionario che abbiamo effettivamente mostrato ai rivenditori, e non abbiamo finito per andare avanti perché, ancora una volta, sarebbe stato spendere soldi solo per il gusto di spendere soldi”, ha aggiunto ancora il CEO di Dodge.

Ora, dopo oltre un decennio di azione, le Dodge Charger e Challenger rinunceranno finalmente ai fantasmi del passato nelle loro forme attuali, ma non prima di essere state celebrate. Dodge ha annunciato sei delle sue sette edizioni speciali salutando le famose muscle car. Il costruttore promette, tuttavia, che il loro spirito vivrà nell’era elettrica. Quel futuro è stato anticipato con il concept Charger Daytona SRT EV.

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