Fiat: niente più utilitarie

M Magarini
Fiat smetterà di costruire le utilitarie? Emergono i dubbi, dopo gli ultimi modelli svelati dalla Casa del Lingotto.
07_Fiat 600e La Prima

Più il tempo passa, più è naturale chiedersi fino a che punto si svilupperà la mobilità sostenibile. Saranno gli sviluppi nel settore a indicare se le auto elettriche avranno un dominio predominante. Nel frattempo, è altrettanto legittimo chiedersi quali piani abbiano in serbo i produttori automobilistici italiani. In particolare, non è chiaro quali siano le intenzioni di Fiat. Negli ultimi anni, la gamma del produttore piemontese si è notevolmente ridotta, con poche novità commercializzate che talvolta hanno ottenuto buoni risultati. Olivier François ha ora il compito di riorganizzare la linea di prodotti. Nel luglio 2024, avremo l’opportunità di vedere la nuova Panda, che, come dichiarato dall’amministratore delegato, cercherà di rievocare il successo del passato.

Fiat: le utilitarie sono giunte alla fine dei loro giorni?

Fiat 500e

Per mantenere accessibile la versione elettrica della Panda, l’idea è quella di eliminare il superfluo. Il minimalismo sarà fondamentale nei piani del produttore, seguendo il modello commercializzato negli anni Ottanta. Anche se quei tempi erano diversi, questa sembra essere l’intenzione. Tuttavia, sulla fattibilità ci sono opinioni discordanti. Alcuni credono nelle capacità del produttore, mentre altri sono scettici, poiché al momento le uniche vere auto elettriche a basso costo in Europa sono la Dacia Spring e la Renault Twingo, disponibili rispettivamente a circa 21.000 e 22.000 euro. Le attuali city car elettriche di Fiat, la 500e e la 600e, partono invece da circa 30.000 euro. Immaginare un ribasso dei prezzi, nelle condizioni attuali, sembra essere un obiettivo difficile da raggiungere. C’è anche l’eccezione della Topolino, disponibile a meno di 8.000 euro, ma è importante notare che si tratta di una microcar e non di un’auto tradizionale.

Avere un’auto completamente elettrica marchiata Fiat in vendita a 15-20.000 euro nei prossimi cinque anni sembra quasi un sogno. Tuttavia, non bisogna mai dire mai. Per recuperare quote di mercato, Fiat avrà bisogno di vetture dall’aspetto accattivante, costruite con materiali di qualità e a costi contenuti. Tuttavia, questo potrebbe avere un impatto negativo in Italia, come dimostrato dalla decisione di produrre la 500 in Algeria invece che nel nostro Paese. Resta da vedere quale sacrificio l’azienda torinese sarà disposta a compiere per bilanciare i conti.

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