La Mini Aceman elettrica attacca la Jeep Avenger e le altre Stellantis

Ippolito Visconti Autore News Auto
In un affollato campo di battaglia come quello delle B-Suv, ecco che la Mini Aceman attacca la Jeep Avenger: lo fa dal Salone di Pechino.
La Mini Aceman 1

In un affollato campo di battaglia come quello delle B-Suv, ecco che la Mini Aceman attacca la Jeep Avenger: lo fa dal Salone di Pechino. Con una lunghezza di 4,07 metri e un’altezza di 1,50 metri, la piccola britannica premium combina dimensioni esterne compatte col massimo spazio dentro: cinque comodi posti a sedere e volume di carico di 300 litri (ma fino a 1.005 litri). Trazione completamente elettrica con 406 km di autonomia per un accentuato go-kart feeling del brand. Così da rispettare la visione classica dell’inventore della prima Mini, Sir Alec Issigonis. Il prezzo? Sconosciuto. Azzardiamo 43.500 euro per la base. Arriverà a fine 2024. Comunque, potrà sfidare anche Alfa Romeo Junior Elettrica Veloce da 240 CV, DS 3 E-Tense, Fiat 600e, Peugeot e-2008 e la Opel Mokka-e. Insomma, le Stellantis.

Motore

L’elettrico da 135 kW/184 CV della E (base) genera una coppia di 290 Nm, accelerando la vettura a 100 km/h in 7,9 secondi e raggiungendo una velocità massima di 160 km/h. Con una potenza di 160 kW/218 CV, la SE genera una coppia di 330 Nm: da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi con massima di 170 km/h. Contenuto energetico di 42,5 kWh per la E: la batteria raggiunge un’autonomia di 310 chilometri. La batteria ad alto voltaggio della SE 54,2 kWh le consente di raggiungere un’autonomia di 406 chilometri. Può essere caricata a corrente alternata con 11 kW. La ricarica rapida con corrente continua è possibile nella E con 75 kW e nella SE con un massimo di 95 kW. In una stazione di ricarica rapida, rifornimento dal 10% all’80% in poco meno di 30 minuti.

 Mini Aceman dietro

Esterni della Mini Aceman: a metà fra Cooper e Countryman

Sbalzi corti, design a due volumi, superfici lineari: le barre sul tetto di serie, e i cerchi con dimensioni da 17″ a 19″ la rendono sfiziosa. A metà fra Cooper e Countryman. Divertente la Black Band in nero opaco che incornicia la parte anteriore, posteriore e laterale del veicolo. Vista davanti, piace tanto: griglia anteriore ottagonale, con la cornice che si estende fino alla grembialatura anteriore. Il tutto condito dai fari LED angolari. I contorni diagonali della carrozzeria sotto i montanti fan venire in mente la piega di saldatura dei modelli Mini classici. Passaruota marcarti e brancardi in nero opaco completano il design della vista laterale. Dietro, ampie superfici orizzontali, lunotto smussato e retratto. Tre grafiche distintive e ampia cornice scura sul bordo inferiore della grembialatura posteriore.

Poker di versioni

La Mini Aceman c’è in versione Essential: essenzialità e funzionalità. La Classic ha il tetto e gli specchietti retrovisori esterni a contrasto. La Favoured dispone del tetto Multitone, abbinato a calotte degli specchietti retrovisori bianchi. Ultra sportiva la JCW, ispirata alle gare: griglia anteriore caratterizzata da una cornice e dal logo specifico; tetto a contrasto in Chili Red; struttura posteriore, più muscolosa.

mini aceman dentro

Dentro

Interni col volante facile da manovrare, il display OLED centrale e la barra di comando rimodellata: tre elementi chiave del design della Mini classica. La presentazione grafica dei dati relativi al veicolo è contemporanea e minimalista. Abitacolo luminoso in cui spiccano le maniglie delle portiere indipendenti e le coperture degli altoparlanti nella nuova finitura Vibrant Silver. Rivestimenti delle portiere in poliestere riciclato, una struttura versatile e di facile manutenzione. Due proiettori creano sul cruscotto una speciale grafica illuminata con motivi e colori diversi. Si ha infine la sensazione della barra di comando al centro dell’abitacolo. Il primo assistente vocale del marchio può essere attivato in pronunciando “Hey Mini!”: se no, c’è il pulsante al volante push-to-talk.

Fra gli Adas, di rilievo quattro telecamere Surround View: la vettura è in grado di identificare con maggiore precisione gli spazi di parcheggio. E il Digital Key Plus utilizza lo smartphone dell’utente per garantire un’esperienza di guida comoda e personalizzata: trasforma lo smartphone in una chiave del veicolo.

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