Piaggio CIAO

Walter Gobbi
piaggio ciao

piaggio ciaoUno dei ciclomotori in assoluto più venduti in Italia, prodotto dal 1967 al 2006, il CIAO della Piaggio ha motorizzato ben più di una generazione. Spartano, leggerissimo, nato per essere messo in moto con un semplice “colpo di pedale”, il CIAO non lascia mai a piedi. E’ talmente leggero, che avendo la sventura di restare senza miscela, lo si può portare spento, pedalando come se si fosse su una bicicletta, semplicemente premendo il pulsante di sblocco del mozzo posteriore. Dalle prime versioni, il CIAO non è cambiato più di tanto ed ha mantenuta inalterata la sua essenza. La sua semplicità ha fatto di questo ciclomotore una vera e propria palestra per chi, alle prime armi, volesse entrare nel fantastico mondo delle elaborazioni. In pochissimo tempo, il successo del CIAO fu paragonabile a quello dell’altro grande mito della Piaggio, la famosa Vespa, tanto che nei paesi di lingua tedesca il CIAO viene chiamato “Vespa Mofa”, ovvero “motorino Vespa”. Nella prima versione, il CIAO aveva faro anteriore tondo, forcella anteriore fissa con i freni a pattino, come quelli di una normale bicicletta. Ma già  nel corso della prima serie, la sospensione anteriore divenne a biscottino, furono montati freni a tamburo, vennero introdotti il rubinetto della riserva ed il variatore. Mitica la piccola levetta, anziché il pulsante, per lo spegnimento del motore. Dalla seconda serie, il CIAO Special prodotto dal 1969-1970, venne montato il caratteristico faro rettangolare ed il sedile divenne imbottito. Caratteristico della seconda serie è il manubrio a V, che divenne a corna di bue a partire dalla terza serie, il CIAO Lusso del 1970. Caratteristica del CIAO Lusso è l’introduzione del famosissimo ed indistruttibile paraspruzzi di gomma sul parafango anteriore. Nel 1971 esce la versione Superconfort, dotata di sella ad assorbimento, ovvero una leva rigida alloggiata sotto la parte posteriore del portapacchi e un puntale passante per un foro sulla parte anteriore del portapacchi  su cui andava agganciata la sella con una molla di ammortizzamento. Nella versione del 1972, con il modello CIAO Arcobaleno, compare anche il mitico ed ingestibile gancio portaborse. Dopo alcune versioni senza grandi variazioni, nel 1979 fa la sua comparsa il CIAO PX. Con la versione PX viene profondamente rivista l’estetica del CIAO: la sospensione anteriore monta braccetti più lunghi, vengono ridisegnati comandi, faro, pedana poggiapiedi, fiancatine e fanalino posteriore che diventano grigi e di design meno arrotondato, viene ridisegnata la sella che diventa più comoda, i pedali diventano di gomma nera e non ricordano più quelli di una bicicletta, aumenta il diametro della marmitta. Il CIAO PX si trova anche con i cerchi in lega. Nel 1986 viene installato l’ecology system, ovvero un catalizzatore. Dopo il ritorno al design più arrotondato delle prime versioni, il CIAO è rimasto praticamente inalterato fino alla fine della produzione, nel 2006. Il CIAO, monocilindro, 49cc, funzionante con miscela al 2%, raggiunge senza difficoltà i 45 km/h. Ha ottenuto con le ultime versioni catalizzate con miscelatore di benzina tramite albero motore, l’omologazione EURO 2. Venduto in oltre 3 milioni e mezzo di esemplari, è ancora oggi uno dei ciclomotori più amati al mondo.

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