A Pebble Beach, in California, alcuni dei Costruttori di maggior richiamo hanno svelato alcune delle loro migliori produzioni. Automobili Pininfarina non poteva sottrarsi all’opportunità di mostrare ai visitatori di avere ancora l’X Factor nella produzione di veicoli con la B95. Per dare prova dell’elevato know-how tecnico e il buon gusto stilistico, gli addetti ai lavori hanno confezionato una barchetta. “Ma le fanno ancora?”, se ve lo state chiedendo non sono i soli. Difatti, questa particolare tipologia di carrozzeria era in voga negli anni Cinquanta.
Contraddistinta dall’assenza totale del tetto, con un parabrezza di dimensioni ridotte, ha segnato un’epoca nell’industria delle quattro ruote. Oggi giusto una minima parte di produttori si azzarda a rispolverarlo. E, qualora mollino gli ormeggi, allora verificano di aver eseguito un lavoro di indubbia qualità artigianale. Ed è quanto ci si deve aspettare dalla proposta in questione. Forte dei valori che ne hanno fatto la fortuna in passato, l’atelier tira fuori dal cilindro una fuoriserie da mille e una notte. Ne è la prova la tiratura estremamente limitata, ridotta ad appena 10 unità, ciascuna delle quali uscirà dallo stabilimento sito lungo la nostra penisola. Perché se i modelli di serie delle Case tricolori sono in procinto di “emigrare altrove”, il Belpaese costituisce sempre la Mecca delle luxury car. La categoria in cui confluisce la Pininfarina B95, destinata a pochissimi fortunati, in possesso di abbastanza denaro sul proprio conto corrente bancario.
Qui ve lo anticipiamo fin dal principio: si spende una fortuna. E alla luce delle caratteristiche che vi andremo ora a illustrare capirete le ragioni. Alla domanda se ne valga o meno la pena, preferiamo siate voi stessi a dare una personale risposta. Con una “bambina” del genere vi guadagnerete l’attenzione generale. Potete mettere la mano sul fuoco. Al solito, ci interrogheremo, innanzitutto, sugli esterni. Specie in un modello di siffatto valore le linee assumono un ruolo chiave. Dopodiché, ci focalizzeremo sulle caratteristiche degli interni, in base alle anticipazioni fornite dalla compagnia. E, in conclusione, proveremo a conoscere da vicino il powertrain adottato.
Pininfarina B95: gli esterni
Nella prestigiosa cornice di Pebble Beach, Pininfarina è arrivata con un terzetto di elevatissimo valore. La prima proposta, nota da tempo nelle sue caratteristiche, è stata la Battista Edizione Nino Farina. Che si cala perfettamente nell’epoca attuale, senza risparmiarsi qualche rimando ai fasti degli inizi, a cominciare dal nome, a dir poco evocativo. La affianca il concept Pura Vision, un mero esercizio stilistico, che ispirerà comunque i lavori futuri del quotatissimo brand.
Le fondamenta di un percorso evolutivo, in linea con le direttive fornite dai canoni estetici della clientela dei giorni nostri e delle direttive comunitarie. Infine, è stato tirato su il velo alla Pininfarina B95, un esemplare di serie. La tonalità adottata dal centro stile è bicolore, dove al Bronzo Superga metallico si accompagna il Giallo Arneis della zona anteriore. I cerchi in lega, da 20 pollici davanti e 21 pollici dietro, si differenziano a loro volta, in tinta Matt Black. A livello di linee, spiccano la coppia di “gobbe” all’altezza dei poggiatesta, in rigorosa tinta gialla, nonché i voluminosi passaruota. Chi predilige uno stile sobrio forse è meglio che cerchi altrove, ma le personalità più esuberanti, desiderose di mettersi in evidenza, la adoreranno.
E se diciamo le cose come stanno, nessuno si azzarderebbe mai di comprare una barchetta, peraltro di gran lusso, qualora preferisse rimanere nell’anonimato. La Pininfarina B95 è rivolta a colore che sanno esattamente cosa vogliono. Le vie di mezzo scialbe, prive di mordente e personalità, esulano dal carattere di Pininfarina. Che nel corso dei decenni di onorata carriera si è saputa superare in molteplici occasioni. Quanto ammiriamo nelle foto aiuterà a rasserenare gli spiriti. Altrove l’omologazione sarà forse accettabile, non qui. Lo impone la tradizione e la vocazione a uscire fuori dai soliti schemi rodati. Ripescare il passato e dargli una fisionomia inedita rientra nel DNA dei progettisti, che si sono guardati bene dal cadere nel tranello di lasciarsi influenzare dalla concorrenza. Perché le mode non vengono seguite, bensì influenzate, con estro e intraprendenza.
Gli interni
L’abitacolo è orientato al conducente e lo si nota nei dettagli. Ad esempio, nel volante, collocato fra tre display, con lo schermo centrale da monitorare per avere un prospetto chiaro ed esauriente circa aspetti quali la velocità. Lo spirito hi-tech contraddistingue l’intera vettura, che, oltre ad essere bella, sa entrare nei cuori degli appassionati in un battito di ciglia. In termini di rivestimenti, si punta sulla classica pelle per il cruscotto con goffratura specifica, la quale contrasta con la finitura spazzolata di alluminio anodizzato ubicata in altri punti. Sempre di pelle sono pure i sedili, di palese assetto sportivo.
Del resto, cosa ci saremmo potuti aspettare da una barchetta? Niente più e niente di meno. A tal proposito, la particolare natura, e dunque l’assenza del parabrezza, impone al guidatore di portare un casco. È da mettere in conto la sensazione curiosa provata a bordo. Mentre in passato era quasi obbligatorio accettare i “rischi del mestiere”, il veicolo in questione si rivolge ai potenziali acquirenti con una vocazione. Sull’effettività praticità, crediamo sia quantomeno doveroso serbare dei dubbi, in compenso ci si discosta dalle solite soluzioni dei giorni nostri. È il momento di voltarsi un attimo indietro e godersi la spettacolare interpretazione dei Fifties.
Motori e prezzi
L’hypercar guarda al futuro, sotto forma di prima barchetta col powertrain al 100 per cento elettrico. Terza colonna portante di altrettanti elementi chiave dell’estate 2023, spiega l’amministratore delegato Paolo Dellachà. Ad aprire le danze è stata la Battista Edizione Nino Farina, una celebrazione del figlio del fondatore Pinin nonché primo campione del mondo di Formula 1. Dopodiché, è scoccata l’ora della Concept Pura Vision, apripista di un nuovo modello di concepire il design del brand. Al di là dell’estetica, la Pininfarina B95 propone degli spunti accattivanti in termini di forza bruta sull’asfalto.
“Animata” dallo stesso “cuore pulsante” della Battista Hyper GT, raggiunge i 100 km/h da ferma in meno di 2 secondi e supera i 300 km/h di velocità di picco. Le quattro unità elettriche indipendenti vengono alimentate da un battery pack agli ioni di litio da 120 kWh, a forma di “T” raffreddata a liquido e inserita in un leggero alloggiamento in fibra di carbonio per una potenza massima di 1,4 mWh, equivalenti a 1.900 cavalli.
Le prestazioni e la guidabilità vengono esaltate dalle cinque modalità di guida (Calma, Pura, Energica, Carattere e Furiosa), azionabile mediante un selettore rotativo, ubicato in prossimità del volante. Ciascuna di esse comprende la tecnologia Full Torque Vectoring (vettorizzazione della coppia). Mantenendo la purezza del design, il parabrezza in policarbonato – sostenuto da elementi in alluminio a vista – è regolabile a piacimento. Ispirata agli aerei da combattimento vintage, la soluzione, brevettata dalla compagnia stessa, si traduce in un’esperienza di guida en-plein air fuori dal comune.
A partire dal 2025 scatteranno le consegne della B95, così chiamata per identificarne la carrozzeria, dove “B” sta per Barchetta e “95” per gli anni di carriera. Allora sarà, infatti, celebrato il 95esimo anniversario della Casa di design italiana, tuttora una delle più apprezzate nell’industria dei motori.
I valori cardine del motorsport si fondono alle più recenti innovazioni, compiute sotto il piano tecnologico, processuale e dei materiali. Il bolide annunciato sembra avere ogni credenziale adatta a lasciare di stucco i suoi ricchissimi appassionati. Unico “piccolo” dettaglio il prezzo: 4,4 milioni di euro. Chi vorrà mettersela in garage dovrà spendere e pure tanto. Ma dubitiamo che rappresenti un deterrente nella prospettiva del target: chi vuole il meglio del meglio sa fin dal principio di avere un grosso investimento da porre in preventivo. Se ne valga o meno la pena spetterà a lui stabilirlo.