Classifica dei Comuni che hanno incassato più multe nel 2024: Milano superstar

Incassi record con le multe stradali nel 2024: ecco la nostra prima classifica che si basa sugli incassi totali in valore assoluto, mentre l’altra sugli incassi pro capite.
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Qual è la classifica dei Comuni che hanno incassato più multe nel 2024? Noi abbiamo calcolato per voi due top ten. La nostra prima classifica si basa sugli incassi totali in valore assoluto, mentre l’altra sugli incassi pro capite. In qualunque caso, Milano superstar

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Classifica per incassi totali (valore assoluto)

Classifica multe

  1. Milano: € 204.576.769,50
  2. Roma: € 168.906.662,66
  3. Firenze: € 61.517.932,41
  4. Torino: € 45.331.679,25
  5. Genova: € 36.714.734,70
  6. Bologna: € 34.864.294,44
  7. Palermo: € 26.150.453,85
  8. Padova: € 19.520.025,79
  9. Verona: € 17.355.995,40
  10. Venezia: € 16.791.477,10
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La somma degli incassi di queste prime dieci città supera i 630 milioni.

Classifica per incassi pro capite (per abitante)

  1. Siena: € 171,02
  2. Firenze: € 169,77
  3. Milano: € 149,75
  4. Pavia: € 99,20
  5. Padova: € 93,98
  6. Grosseto: € 89,40
  7. Bologna: € 89,23
  8. Potenza: € 80,98
  9. Pistoia: € 79,59
  10. Mantova: € 77,87

La somma degli incassi totali delle città in questa classifica pro capite supera i 360 milioni di euro.

Record: soldi a palate

Nel 2024 ammontano addirittura a 1,7 miliardi i proventi che i Comuni italiani hanno ricavato dalle multe stradali, con un aumento del 10% sull’anno precedente. Fonte Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) e di cui il ministero dell’Interno ha fornito i dettagli. 

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Autovelox: per i Comuni guai omologazione

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Finora i Comuni stravincono grazie ad autovelox e telecamere varie. Ma c’è un problema: non sono omologati, pertanto le multe risultano nulle. In modo confuso e disordinato, il ministero delle Infrastrutture si avvicina al problema. Ecco la prima tappa: entro settembre 2025, sarà operativa, sul sito istituzionale del ministero, un’applicazione a servizio degli Enti locali, che avranno due mesi per inserire tutti i dati degli autovelox. Dovranno indicare per ciascun dispositivo la conformità, la marca e il modello. 

Per il dicastero del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, si tratta di una straordinaria operazione verità, anche alla luce della totale mancanza di mappature precise degli autovelox. Non saranno tollerati i dispositivi fuori norma, o utili più a fare cassa che a prevenire comportamenti scorretti alla guida.

Dicevamo: una tappa intermedia. Resta il guaio della mancata omologazione perché non c’è il decreto del ministero delle Imprese sulle procedure di omologazione. Lo impone l’articolo 142 del Codice della Strada: non basta il decreto d’ufficio di altri dicasteri.

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