Nel processo di transizione energetica che coinvolge da vicino qualsiasi operatore automobilistico, Porsche si propone di abbracciare il cambiamento. I rappresentanti dell’azienda hanno dichiarato pubblicamente l’intenzione di elettrificare la gamma di veicoli nei prossimi anni, coinvolgendo la quasi totalità dei modelli. Sebbene l’evoluzione richiederà del tempo, l’obiettivo è di aderire completamente al movimento. Oggi c’è una maggiore consapevolezza rispetto al passato riguardo agli effetti dei tradizionali sistemi di alimentazione sull’ambiente. Le agenzie del settore hanno spesso lanciato l’allarme, evidenziando la necessità di un cambiamento tangibile per evitare gravi conseguenze per le future generazioni. L’incessante susseguirsi di calamità naturali è un segnale dell’insostenibilità del sistema attuale.
La Commissione Europea ha deciso di bandire i veicoli endotermici entro il 2035, dimostrando un impegno diretto per affrontare la sfida ambientale. Prima di questo bando cruciale, vi sarà l’introduzione dello standard di emissioni Euro 7 nei prossimi anni, inizialmente previsto per il 1° luglio 2025 ma soggetto a un rinvio a causa dell’azione congiunta di Italia, Francia, Repubblica Ceca e Spagna. Anche se non c’è ancora una data definitiva, si prevede che arriverà presto.
Luce de Meo, capo del gruppo Renault, considerato uno dei principali leader dell’industria attuale, definisce l’elettrificazione dei veicoli come un passo inevitabile. La direzione è chiara: adattarsi alle soluzioni e alle innovazioni per non essere sopraffatti dai rapidi cambiamenti del settore. Consapevole della necessità, Porsche sta studiando tecniche innovative per convincere il pubblico a scegliere i suoi modelli.
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Porsche e l’imminente era elettrica: il futuro della 911 e la sfida degli e-Fuel
Le auto elettriche (BEV) avranno un ruolo predominante nel futuro dell’industria automobilistica. Porsche sta cercando di adattarsi alla prospettiva imminente. La consapevolezza e la sensibilità dei potenziali acquirenti stanno guidando la transizione, portando a una gamma prevalentemente composta da veicoli a batteria. L’unica possibile eccezione sembra essere la 911, l’iconico modello di Porsche, che resterà a combustione interna fintanto che la legislazione comunitaria lo permetterà. Tuttavia, secondo le dichiarazioni dei progettisti, sembrano intenzionati a mantenere il modello quanto più a lungo possibile.
Tuttavia, c’è stata una retromarcia parziale rispetto agli e-Fuel (l’unica eccezione prevista dopo il 2035). Gli studi condotti su tali carburanti alternativi hanno evidenziato chiare lacune. Una task force designata dall’Unione Europea ha esaminato l’impatto ambientale della particolare fonte di alimentazione, che è ancora in fase iniziale di sviluppo. Sebbene le stazioni di erogazione di biocarburanti, promosse senza successo dal Governo italiano sotto i marchi Eni e Q8 nella nostra penisola, siano in fase di sviluppo, i carburanti sintetici stentano ad essere adottati.
L’approvazione delle autorità sovranazionali è stata il risultato di numerose pressioni da parte delle autorità tedesche, le quali hanno alla fine ottenuto ascolto. Tuttavia, l’eccezione verrà concessa solo a condizione che l’anidride carbonica generata sia pari a zero per l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla fabbricazione allo smaltimento. Nonostante le lobby abbiano cercato di mitigare le restrizioni, gli accertamenti della squadra incaricata di valutare le conseguenze hanno rivelato un quadro preoccupante. Ciò ha spinto le istituzioni a mantenere la loro posizione per evitare che sia il pianeta a pagarne le conseguenze.
Sulla base delle considerazioni, Porsche potrebbe anticipare la trasformazione della 911 in un modello a trazione completamente elettrica in assenza degli e-Fuel. Il costo elevato del sistema di carburante alternativo sembra essere un ostacolo, anche se Stellantis sta esplorando un approccio innovativo per contenere i costi, mantenendo un punto di vista differente rispetto a Porsche.
La rivoluzione dell’acciaio a bassissime emissioni di CO2
Porsche è consapevole dell’importanza di prendere in considerazione le valutazioni scientifiche fornite dai ricercatori sotto molteplici prospettive. In un panorama in continua evoluzione, l’azienda sta progettando un futuro in cui l’acciaio utilizzato abbia basse emissioni di CO2. L’iniziativa prenderà il via nel 2026 e coinvolgerà i suoi bolidi sportivi. Gli accordi sono stati siglati con il pioniere energetico svedese H2 Green Steel, rappresentando un deciso cambiamento nella ricerca di responsabilità ambientale nelle vetture di lusso.
Il cuore della collaborazione risiede nella produzione innovativa di acciaio utilizzando energia rinnovabile, con inizio previsto entro la fine del 2025 a Boden, in Svezia. La partnership si distingue per la promessa di realizzare un acciaio con una delle più basse percentuali di carbonio. L’approccio contrasta nettamente con i processi tradizionali che hanno a lungo dominato l’industria automobilistica.
H2 Green Steel è all’avanguardia nel cambiare il volto del settore, sfruttando elettricità e idrogeno provenienti da fonti rinnovabili per produrre acciaio con emissioni di anidride carbonica quasi nulle. La sua significativa riduzione, stimata fino al 95% rispetto ai metodi convenzionali, dimostra il potenziale delle moderne tecnologie. Con l’intenzione di utilizzare fino a 35.000 tonnellate del rivoluzionario acciaio a basse emissioni ogni anno nella propria catena di produzione, Porsche sta facendo una scommessa sostanziale sulla sostenibilità, considerandola un elemento fondamentale dell’etica aziendale.
Barbara Frenkel, membro del comitato esecutivo per gli appalti di Porsche AG, sottolinea l’importanza fondamentale della sostenibilità nelle strategie interne dell’azienda. La sostenibilità è parte integrante delle loro operazioni e l’adozione dell’acciaio di H2 Green Steel rappresenterà un contributo di valore essenziale. Poiché il materiale rimane essenziale nella costruzione dei veicoli, grazie alle sue ben note proprietà meccaniche, Porsche sta esaminando una soluzione moderna, puntando a un equilibrio consapevole tra il mantenimento degli standard di prestazione e la tutela ambientale. In questo contesto, l’alluminio ha parzialmente sostituito l’acciaio per i vantaggi offerti in termini di leggerezza, durata e resistenza.
Oltre al cambiamento dei materiali, Porsche si impegna a rinnovare l’intera catena di approvvigionamento adottando pratiche meno impattanti sull’ambiente. L’energia, i processi e i materiali influenzano notevolmente le emissioni della catena di fornitura. L’obiettivo è aumentare l’utilizzo di materiali riciclati e di energia rinnovabile nei processi di produzione. In sostanza, l’azienda mira a unirsi al movimento della sostenibilità, confermando l’impegno a ridefinire le tecniche di produzione delle auto di alta gamma.
H2 Gren Steel: storia e obiettivi
H2 Green Steel è un’azienda svedese pioniera nella produzione di acciaio verde, ovvero acciaio prodotto utilizzando energia rinnovabile e idrogeno verde, invece del carbone, che è il combustibile tradizionale utilizzato nell’industria siderurgica. Questo approccio rivoluzionario consente di ridurre le emissioni di CO2 dell’acciaio di oltre il 95% rispetto al processo tradizionale.
H2 Green Steel ha sede a Boden, nel nord della Svezia, dove prevede di costruire la sua prima acciaieria a emissioni zero. La produzione di acciaio verde inizierà nel 2025 e l’azienda ha ambiziosi piani di espansione, prevedendo di produrre fino a 5 milioni di tonnellate di acciaio all’anno entro il 2030.
L’obiettivo principale di H2 Green Steel è accelerare la decarbonizzazione dell’industria pesante, a partire dall’acciaio, un settore che è responsabile del 7% delle emissioni globali di CO2. Con la sua tecnologia innovativa e la sua dedizione alla sostenibilità, H2 Green Steel è alla guida della rivoluzione industriale e sta contribuendo a creare un futuro più verde per il nostro pianeta.