Aprile 2025 da dimenticare per Volvo: nel mondo, calo dell’11% nelle vendite a 58.881 auto rispetto allo stesso mese del 2024, facendo crollare le sue azioni scese del 3% nelle contrattazioni mattutine, portando il calo da inizio anno al 29%. Il mese scorso, la società ha ritirato le sue previsioni sugli utili per i prossimi due anni a causa dei dazi USA. La Casa svedese, la cui maggioranza è detenuta dalla cinese Geely, ha dichiarato in un comunicato che le immatricolazioni di auto completamente elettriche sono diminuite del 32%, rappresentando il 20% del volume totale delle targhe.
Il guaio è che il full electric, voluto dai verdi UE, per adesso riserva amarezze a tutte le latitudini (rammentiamo la disfatta di Northvolt). Considerando anche modelli ibridi plug-in termici a benzina da sommare alle macchine a batteria, consegne diminuite del 16%, rappresentando il 45% del totale.
Il trend è pessimo: -10% nelle vendite globali a marzo 2025, attribuito principalmente alle minori vendite di veicoli completamente elettrici. In parte dovuto a una riduzione di inventario pianificata nel quarto trimestre del 2024 e a effetti valutari sfavorevoli.

Elettriche Volvo fra Cina e dazi USA
Pertanto abbiamo le elettriche Volvo sotto pressione in Europa con un market share di full electric risibile, al 17%, tirato verso il basso dall’arretratezza dell’Italia (attorno al 5%). Poi c’è la concorrenza feroce dei cinesi sia nel Paese del Dragone sia nell’UE. L’azienda con sede in Svezia, insieme alle sue controparti europee, vuole anche conquistare i clienti orientali, nonostante la forte concorrenza delle aziende automobilistiche locali che offrono veicoli elettrici più convenienti, con tecnologia evoluta, guida assistita sofisiticata, powertrain notevole, infotainment di primo livello. Bruxelles ha piazzato dazi sul Made in China elettrico, penalizzando la stessa Volvo, che deve fare la EX30 in Belgio per evitare la tariffa. Non ultimo, i dazi USA per chi costruisce fuori e vende negli States. Perdipiù, i consumatori statunitensi prediligono i modelli ibridi e con motore a combustione interna, perché l’elettrico era e resta un flop planetario, se si esclude il Celeste Impero.
Ma Volvo si ribella e pensa alla rivincita
In risposta alle difficili condizioni di mercato e al calo dei profitti, Volvo ha lanciato un piano di azione sui costi e sulla liquidità che mira a un risparmio di 18 miliardi di SEK (1,65 miliardi di euro), con potenziali licenziamenti e una revisione delle strategie di investimento. In quanto alle elettriche, si insiste: EX30 ed ES90 dovrebbero contribuire alla crescita futura e contribuire a mitigare l’impatto dei dazi. Il futuro, ovunque sul pianeta, passa anche attraverso offerte finanziarie allettanti fra prestiti finalizzati, leasing con riscatto, noleggio a lungo termine con canone all inclusive.