Per la prima volta, un marchio italiano conquista la vetta di una classifica storicamente dominata dalle blasonate tedesche. Stiamo parlando della Alfa Romeo Giulia, che nel sondaggio “What Car 2025” ha trionfato come la berlina premium più affidabile sul mercato, con un incredibile punteggio del 98,2%.
L’indagine, che ha coinvolto oltre 32.000 proprietari, rappresenta uno spartiacque per la reputazione delle auto tricolori. Da sempre osannate per lo stile e il sound, le vetture italiane cedevano quasi sempre il passo quando si parlava di affidabilità. Ma la Giulia, in produzione dal 2016, riscrive le regole. La sua frequenza di incorrere in problematiche è bassissima: appena il 9% dei proprietari ha segnalato inconvenienti, per lo più di lieve entità, risolti in tempi brevi e senza costi aggiuntivi. E, nel 75% dei casi, l’auto è rimasta perfettamente utilizzabile nonostante il difetto.

Le rivali tedesche sono state sonoramente battute. Sul secondo gradino del podio troviamo la BMW Serie 3, con un notevole 98%. Tuttavia, l’analisi di What Car rivela anche un altro importante dettaglio: le versioni a benzina della bavarese si sono dimostrate nettamente più affidabili rispetto alle controparti diesel e ibride plug-in, spesso afflitte da problemi di natura elettronica. Gli analisti sottolineano che se si fosse considerata solo l’offerta a benzina, la Serie 3 avrebbe anche potuto superare l’Alfa Romeo.
Ancora peggio, la performance della Mercedes Classe C è stata un vero e proprio crollo, fermandosi a un modesto 76,3%, risultando la meno affidabile tra le concorrenti esaminate. Il dato che fa più riflettere è che ben il 43% dei proprietari della Classe C ha segnalato problemi di varia natura, un netto peggioramento rispetto alla generazione precedente. Una vera inversione di tendenza per il marchio che vanta l’affidabilità come cavallo di battaglia.
I risultati di What Car offrono una fotografia chiara. La crescente complessità tecnologica e i troppi sistemi elettronici stanno minando l’affidabilità delle auto moderne, specialmente quelle che si affidano pesantemente all’elettrificazione.

In questo scenario, dunque, l’Alfa Romeo Giulia ha vinto in modo inaspettato, dimostrando che l’industria automobilistica italiana può sfidare il predominio tedesco anche in un ambito storicamente loro esclusivo. Peccato solo che questa berlina subirà un radicale aggiornamento, un’evoluzione praticamente totale, nel giro di due anni.
