Alfa Romeo Stelvio 2023, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Alfa Romeo Stelvio 2023

L’Alfa Romeo Stelvio passa al restyling nel 2023, ufficialmente presentato dal Biscione. Non si tratta una nuova generazione, bensì di una “rispolverata” alle caratteristiche, che affina ancora di più il design dello sport utility, garantendo il solito piacere di guida e feeling ottimale. Le foto spia diffuse negli ultimi mesi avevano permesso di avere un’idea piuttosto accurata su quanto andremo incontro il prossimo anno. Dalle immagini spiccava una forte somiglianza con il Tonale, il primo esemplare elettrificato della celebre azienda italiana nel segmento dei suv. Gli interventi permetteranno al modello di prolungare la permanenza nelle concessionarie fino al 2026, quando affronterà una vera rivoluzione. Il destino è intrecciato a quello della Giulia, per cui il management ha in serbo dei programmi analoghi.

L’Alfa Romeo Stelvio 2023 si fregerà della presenza della variante top level, cioè della Quadrifoglio, che non subisce particolari modifiche, salvo sotto il profilo estetico. A seguito della commercializzazione del Tonale, l’intero portafoglio prodotti del Costruttore di Arese riceve degli aggiornamenti sia a livello di look sia delle soluzioni tecnologiche. Ciò anche allo scopo di ridurre il divario dai principali competitor europei. Malgrado l’assenza di declinazioni ibride si fa sempre più sentire con il passare del tempo, non vengono introdotte modifiche significative al pianale Giorgio per via della barriera economica.

Alfa Romeo Stelvio 2023: l’estetica

Alfa Romeo Stelvio 2023

Nelle immagini trapelate in rete l’Alfa Romeo Stelvio 2023 veniva immortalato quasi privo di mimetica ed era, pertanto, abbastanza facile individuare i ritocchi attuati. L’ambizione era naturalmente quella di mantenere al passo coi tempi, senza correre il rischio di cambiarne l’essenza. Del resto, non avrebbe avuto il benché minimo senso tagliare i ponti col passato, dato l’affetto che da sempre circonda il veicolo.

Nuovo è il disegno dei gruppi ottici: al posto dei consueti bixeno, la squadra di lavoro ha puntato in favore di quello LED. Anziché limitarsi a un’adeguata illuminazione della strada, grazie alla sinergia con la telecamera anteriore, protegge l’automobilista dalla luce solare, affinché non ne venga abbagliato. I tre elementi per lato dell’Alfa Romeo Stelvio 2023 rappresentano un tratto distintivo del Tonale, un omaggio a modelli leggendari quali 159, Brera, RZ e SZ. Una soluzione applicata di recente sulla Tonale, mattatrice assoluta del corso odierno. A loro volta, i fanali presentano degli accorgimenti, adesso contraddistinto da un lieve effetto fumè.

Nell’amministratore delegato Jean-Philippe Imparato c’è l’intenzione di dare il giusto riscatto ai veicoli italiani, nello specifico le Alfa Romeo, che si portano appresso una cattiva reputazione. Ergo, la cura riposta nei dettagli è massima. Attualmente nello stabilimento di Pomigliano d’Arco opera un reparto ad hoc, denominato “Quality Dojo”, diretto a evidenziare il proposito di intraprendere un sentiero inedito sotto il versante qualitativo. Nel centro, le Tonale ricevono controlli a tappeto alquanto rigidi: è sufficiente una lieve imperfezione e la macchina viene bocciata, ha ammesso l’ad. La meticolosità viene altresì riposta nella realizzazione dell’Alfa Romeo Stelvio 2023.

Alfa Romeo Stelvio 2023: abitacolo

Alfa Romeo Stelvio 2023

L’opera di svecchiamento interesse pure l’abitacolo. Difatti, al posto della strumentazione analogica campeggia lo schermo da 12,3 pollici, con la solita grafica “binocolo” che fa contorno. Le schermate proposte dallo schermo ammontano a tre, di cui uno basico, e due atti a fornire una panoramica completa al conducente, riservate al contagiri e al tachimetro con lancette virtuali. La prima dispone di un’interfaccia all’avanguardia, l’altra strizza l’occhiolino ai fan di lunga data, ispirata allo stile in voga negli anni Sessanta e Settanta.

Per quanto riguarda il quadrante collocato a destra, gli occupanti hanno la possibilità di configurare diverse feature, in primis il navigatore e la stazione radio. Al centro del cruscotto vengono riportate alcune specifiche inerenti alla guida semiautonoma, tra le principali sfidate raccolte dalle Case al giorno d’oggi. Una chicca ulteriore è costituita dall’introduzione dell’NFT: acronimo di not fungible token, identifica in maniera univoca la vettura, così da favorire una maggiore trasparenza nella compravendita tra privati. Gridare al miracolo è forse eccessivo, ma l’Alfa Romeo Stelvio compie pure un’evoluzione con i comandi vocali, nel tentativo di accorciare il gap rispetto alle dirette rivali.

Motori

Alfa Romeo Stelvio 2023

Finora non sono contemplati sistemi elettrificati e gran parte della responsabilità per il successo commerciale pende sulle declinazioni diesel, sebbene per la seconda metà della carriera servirà una svolta. Le previsioni secondo cui la meccanica si sarebbe mantenuta tale e quale rispetto al passato trovano conferma sul campo, con il listino composto da unità diesel e benzina da 4 e 6 cilindri. La trasmissione non viene, altresì, rivista. Sarà confermato il cambio automatico doppia frizione ZF. Non c’è spazio per le unità elettriche, a dispetto delle voci di corridoio emerse in passato, dettate più da una speranza, invece di una concreta prospettiva. Il costo da sobbarcarsi lo suggeriva in modo inequivocabile.

Pur avendo le spalle un gigante della mobilità quale Stellantis, dalle risorse economiche quasi illimitate, una mossa del genere richiede adeguati tempi di gestazione. Ergo, se ne riparlerà per la prossima generazione. Che, come abbiamo detto, dovrebbe vedere la luce nel 2026. In questi tre anni la Casa di Arese cercherà di spremere ulteriore nettare dal vitigno. Per rafforzare l’appeal sul mercato sono stati apportati dei correttivi a livello di sterzo e sospensioni, dei ritocchi che i fini intenditori rileveranno al volante. Le differenti modalità di guida sono protesi a massimizzare le performance del veicolo, in base alle specifiche caratteristiche meteorologiche e del sentiero imboccato.

Seppur la decisione assunta nell’immediato guardi al passato, alla stampa Imparato ha definito spacciato il termico: in futuro prenderà il sopravvento l’elettrico, definitivamente. Ci sarà spazio per l’idrogeno verde, mentre a proposito degli e-Fuel serba delle forti perplessità, almeno su larga scala, perché per volumi ridotti e la Formula 1 ci sarebbero i margini. Entro tre anni mirano a conseguire un buon livello di sviluppo per essere pronti al full electric nel 2027. L’obiettivo è di ricorrere alle architetture a 800 volt per ridurre le tempistiche di ricarica, batterie con autonomia di percorrenza di 700 km e prestazioni convincenti, nell’ordine dello ‘0-100’ in 3 secondi. Il focus sono il design, il powertrain e il software.

Prezzo di listino e data di uscita

Il listino prezzi parte da 53.150 euro per la Super con il diesel da 2.2 litri da 160 cavalli, combinato alla trazione posteriore, che diventa integrale nel caso del propulsore da 209 CV. In merito, invece, all’unità a benzina, è disponibile il 2.0 turbo da 280 CV e 4×4. Qualunque siano le preferenze, rimane invariata la trasmissione, automatica a otto velocità. La Quadrifoglio a benzina da 510 cavalli, l’apice delle prestazioni, approderà in un momento successivo. Il pacchetto Driver Assistance Plus, formato dai sistemi per la guida semiautonoma, comporta una spesa extra di 1.700 euro.

Sul prezzo si sentivano varie opinioni, a causa della forte precarietà, percepibile pure nelle attività di tutti i giorni. Il conto delle giornate di lavoro saltate per via della mancanza di componenti nelle fabbriche di Stellantis e, in generale, degli attori della filiera, piccoli e grandi, avevano messo in apprensione la domanda. E sarebbe superficiale trascurare le criticità del periodo in merito alla finestra di lancio nei centri di rivendita. Il punto fermo è il posizionamento, invariato. In futuro approderanno pure esemplari di maggiore calibro, con una new entry all’anno all’anno da qui fino alla fine del decennio. Qualora vi fosse stata la soluzione elettrica i costi sarebbero aumentati in misura esponenziale: se ne riparlerà fra alcuni anni.

 

Seguici con Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle notizie Automotive Clicca Qui!

  Argomento: