Cambio di strategia in casa Alfa Romeo? Ebbene, secondo indiscrezioni interne a Stellantis, il debutto del nuovo SUV Stelvio, la scommessa di grandi dimensioni (quasi in tutti i sensi), potrebbe slittare, e con esso anche la tanto attesa versione 100% elettrica a batteria.
Le fonti, riportate da Reuters, indicano che il gruppo automobilistico starebbe valutando una conversione dello Stelvio verso un propulsore ibrido, replicando la recente mossa di Fiat con la 500e, che ha visto l’introduzione di una motorizzazione ibrida a causa delle basse performance commerciali del modello esclusivamente elettrico.
La produzione della nuova Stelvio era inizialmente programmata per il primo trimestre del 2026, nello stabilimento di Cassino, nel Lazio. Tuttavia, i tempi sembrano destinati ad allungarsi, con la possibilità che il SUV non arrivi sul mercato prima dell’autunno 2026.

Alla base della decisione ci sarebbe il rallentamento delle vendite dei veicoli elettrici a batteria in Europa e il contemporaneo incremento di immatricolazioni di veicoli ibridi (i cosiddetti HEV e PHEV), che stanno guadagnando terreno grazie a un equilibrio migliore tra prezzo, autonomia e disponibilità infrastrutturale.
Anche se la Stelvio sarà costruita sulla nuova piattaforma STLA Large di Stellantis, concepita per supportare diversi tipi di alimentazione (inclusi elettrico, ibrido e a combustione), l’adattamento a una versione ibrida richiederà ulteriori sviluppi tecnici e tempistiche non brevi.

Il rallentamento della mobilità elettrica in Europa ha persino spinto la Commissione Ue a concedere alle case automobilistiche una tregua di tre anni sulle sanzioni per il mancato raggiungimento delle quote di veicoli elettrici venduti, dimostrando quanto la transizione stia incontrando rallentamenti strutturali. A complicare ulteriormente il quadro, ci sono le tensioni commerciali con gli States, i nuovi dazi alle importazioni e l’invasione dei costruttori cinesi low cost, che stanno alterando gli equilibri di mercato.
In questo autentico ciclone, i consumatori restano titubanti, frenati da prezzi elevati, autonomia limitata, infrastrutture di ricarica insufficienti e scarsi incentivi statali. Alfa Romeo, come altri brand europei, si trova quindi a dover ripensare la propria roadmap elettrica.