Auto elettriche saranno battute da quelle a idrogeno? Il verdetto schiacciante in uno studio

M Magarini
Qual è il reale pensiero dei guidatori sulle auto elettriche? C’è partita con l’alimentazione a idrogeno? Il “verdetto” non ammette repliche.
Auto elettrica a noleggio

Auto elettriche o a idrogeno, è questo il problema. Per quanto Amleto dicesse altro, il dilemma reggerebbe benissimo. Lo dicono le continue discussioni che infiammano in rete tra gli automobilisti. Ognuno ha la sua personale concezione di mobilità a zero emissioni, su quale sia la strada giusta da intraprendere. Le bev godono oggi hanno un predominio netto e inconfutabile. Ma, secondo la tesi della controparte avversario, ciò sarebbe da imputare alle azioni politiche.

Auto elettriche e a idrogeno: qualità a confronto

Auto elettriche

Peccato che lo studio appena pubblicato da BloombergNEF (BNEF) li sbugiardi: gli stessi conducenti li prediligono. Che sia una questione di campagna d’informazione o di veri problemi, l’interesse dimostrato è agli antipodi. Sebbene in certe occasioni sottolineiamo i dubbi espressi dalla clientela in proposito, è evidente l’appeal delle bev sul mercato.

Lo si nota soprattutto in certi Paesi, quelli del reddito medio alto e, magari, le autorità politiche sensibili al tema. A prescindere dalle critiche ricevute sui forum, la reputazione goduta dalle auto elettriche è di gran lunga migliore rispetto al passato. Lo stesso non si può dire in merito all’idrogeno, vagliato da pochissime compagnie. L’agenzia di stampa americana sottolinea il fallimento delle celle a combustibile, poiché faticano a dimostrarsi abbastanza convincenti.

Per suffragare la tesi mette in luce l’esempio della Toyota Mirai, berlina a idrogeno con 7.500 dollari di incentivi statali in California, più gli aiuti del governo federale e gli sconti dello stesso Costruttore. Se dipendesse dai soli tagli di listino, allora staremmo qui a raccontarvi di un grande successo commerciale. E, invece, la situazione è agli antipodi. In tutti gli Stati Uniti le immatricolazioni sono state 1.722 lo scorso anno. L’opinione dei proprietari è parecchio negativa – proseguono gli analisti – tra le lamentele sui valori di rivendita, il costo e la disponibilità di carburante.

Qualora ne avessero l’opportunità, tornerebbero indietro senza troppi ripensamenti. E ciò non giova, manco a dirlo, all’immagine trasmessa dall’intero comparto. Il fenomeno va al di là degli States, come dimostrano le 15.400 targhe totalizzate a livello globale, contro le 7,5 milioni delle full electric. La tesi di scarso supporto infrastrutturale fatica a reggere, smentita dai numeri. L’analisi di BNEF evidenzia che ogni mezzo a celle a combustibile nella flotta dell’Unione Europea è stato sostenuto con 83 mila dollari alla fine dello scorso decennio, contro i soli 85 dollari per ciascuna bev. Ci sarà qualche “anima temeraria” ancora convinto che a queste ultime sia stato riservato un trattamento preferenziale?

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