Autovelox non controllati? Per la Corte incostituzionali e irragionevoli

Walter Gobbi

La consulta ha bocciato alcuni elementi del nuovo codice della strada ed impone controlli periodici sull’autovelox, una scelta importante che vede al centro i consumatori che hanno chiesto delle verifiche sulle condizioni di controllo e che ora potrebbero richiedere dei risarcimenti danni.

Gli autovelox devono essere sottoposti a verifiche periodiche per poter essere certi del loro corretto funzionamento e adeguamento stradale. Lo dichiara la Corte Costituzionale che ha bocciano una norma del nuovo codice della strada, un dubbio di costituzionalità sorto da un ricorso in Cassazione da parte di un cittadino. Questo procedimento è stato seguito da diverse associazioni dei consumatori e adesso è prevista l’apertura di una lunga lista di procedimenti per la richiesta di risarcimenti danni. La sentenza depositata è stata redatta dal giudice Aldo Carosi e in sostanza si analizza l’articolo 45 del nuovo codice della strada che detta le uniformità della segnaletica, dei mezzi di regolazione controllo e omologazioni. Una lunga lista di caratteristiche che gli strumenti di controllo stradale devono avere.

Questo articolo non prevede che tutte le apparecchiature per l’accertamento dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. Quindi gli autovelox una volta installati potrebbero non subire delle verifiche. Questo elemento fa sì che la Corte abbia stabilità che questa mancanza non risponda ai requisiti di ragionevolezza. Si legge esattamente nella sentenza: I fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. “Appare evidente – aggiunge la Corte – che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione”. Quindi “l’esonero da verifiche periodiche, o successive a eventi di manutenzione, appare intrinsecamente irragionevole”. Una decisione che secondo Adusbef e Federconsumatori “ristabilisce la legalità violata da enti locali adusi ad appaltare a terzi gli agguati con autovelox ed altri strumenti di rilevazione della velocità, in cambio di una percentuale sugli incassi”. Enti locali che, sempre per i consumatori, si sono comportati spesso come nel far west. E ora, sostengono Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori, “si apre la strada ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità”.

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