La nuova concept car BMW Vision Driving Experience (VDX) sta facendo parlare di sé non solo per il design futuristico e provocatorio, ma anche per una soluzione tecnica davvero fuori dal comune.
Parliamo di un concept che si distingue grazie a una carrozzeria autoilluminante e a un posteriore che divide gli appassionati, ma è sotto il cofano che si nasconde l’innovazione più curiosa. A prima vista, il suono acuto che si percepisce potrebbe trarre in inganno. Non è il rombo di un motore endotermico, la BMW VDX è infatti completamente elettrica, né il classico suono artificiale generato per motivi di sicurezza nei veicoli elettrici. E non si tratta nemmeno di freni che fischiano.
Il sibilo della speciale BMW, infatti, proviene dalle cinque ventole collocate sotto il pianale. Queste turbine hanno il compito di aumentare la deportanza, aspirando letteralmente l’auto verso l’asfalto, anche da ferma, senza bisogno di vistosi spoiler posteriori che comprometterebbero la linea elegante e scolpita della vettura.
L’approccio sul concept BMW richiama soluzioni estreme già viste sulla McMurtry Spéirling Pure, supercar da pista dotata di tecnologia simile. Secondo BMW, le ventole generano ben 1.000 kg di carico aerodinamico statico, utilizzando circa 65 CV di potenza. Una volta in movimento, elementi attivi della carrozzeria in fibra di carbonio entrano in gioco, aggiungendo altri 200 kg di downforce. Il tutto senza creare resistenza aerodinamica.
Purtroppo, non sono disponibili immagini del sottoscocca per osservare da vicino questo sistema all’avanguardia. Nonostante le sue specifiche spettacolari, con 1.700 CV e una coppia massima di 18.000 Nm, è improbabile che la BMW VDX anticipi un futuro modello di produzione con caratteristiche simili.
Si tratta comunque di un chiaro segnale. La prima vera elettrica ad alte prestazioni firmata BMW M potrebbe essere all’orizzonte. E se anche non raggiungerà questi numeri da capogiro, il concept ci mostra fin dove può spingersi l’innovazione elettrica bavarese.
