Bonus retrofit elettrico: quale sconto nel 2022

Walter Gobbi
bonus retrofit elettrico

Chiamateli incentivi per chi ha i soldi. Parliamo del bonus retrofit elettrico: confermato nel 2022, grazie alla legge Bilancio 2021. L’auto a benzina o diesel perde il motore termico: al suo posto, la batteria, il propulsore elettrico al 100%. Non un ibrido, neppure un ibrido plug-in.

La legge Bilancio 2022 proroga al 31 dicembre 2022 i termini per usufruire del bonus fiscale del 60% per il retrofit elettrico: nel limite di 3.500 euro. Quindi, se spendi 10.000 euro, non hai 6.000 euro di bonus, ma 3.500, per capirci. Si tratta di un sistema di riqualificazione elettrica omologato.

In più, ecco un contributo pari al 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione.

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Bonus retrofit elettrico: bizzarria italiana

Ovviamente,  il retrofit elettrico è ok per le auto storiche dove i proprietari sono disposti a spendere. Così da farla viaggiare. Ma su una citycar? Hai il nuovo, il km 0 e l’usato: non conviene molto.

E comunque, va ricordata anche la questione sicurezza. L’omologa c’è. Tuttavia, mancano tutte le prove di sicurezza fatte dalla Casa che ha costruito il veicolo. Volendo dire, mancano anche i crash test.

Insomma, il Governo mette i soldi per il retrofit elettrico e non piazza neppure una lira sull’elettrico nuovo, sicuro, moderno, efficiente, straprovato e stracollaudato. Mistero di una nazione sempre più unica nell’Unione Europea: fra i tanti big di mercato, l’Italia è l’unica senza incentivazione dell’elettrico. Siamo indietrissimo anche con le colonnine elettriche.

Ci tiriamo la zappa sui piedi. Dal fatturato di 2,2 miliardi di euro nel 2013, dice Motus-E, la filiera allargata dei prodotti e servizi per la mobilità elettrica ha generato in Italia ricavi complessivi per circa 6 miliardi di Euro nel 2017, crescendo ad un tasso del +28,7%.

Al 2030 il fatturato complessivo della filiera allargata della mobilità elettrica in Italia potrebbe arrivare a 98 miliardi di euro con più di 10mila imprese coinvolte. Opportunità che il nostro Paese non può sprecare.

La crescita attesa del numero di veicoli elettrici e ibridi plug-in immessi sul mercato aprirà una importante finestra di opportunità per le imprese della filiera, che potranno incrementare la quota di produzione e fornitura di prodotti per la propulsione elettrica (per il mercato domestico ed estero) o riconvertirsi verso le nuove tecnologie elettriche.

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