Buick Roadmaster

Walter Gobbi
Buick Roadmaster

Buick Roadmaster

Nel 1957 gli Stati Uniti si stavano già preparando per gli anni ’60. Era l’epoca in cui Elvis Presley infilava un successo dietro l’altro. Era anche l’epoca in cui la General Motors investiva centinaia di milioni di dollari per rimodernare le Buick. Sebbene nel 1957 la GM celebrasse i nove milioni di esemplari prodotti, le vendite erano calate del 24 %.

La Buick Roadmaster del 1957 era un’automobile bassa e imponente, la cui potenza arriva a 300 cv. Lunga 5,46 m e larga 1,83, essa era caratterizzata da pinne dorsali all’ultima moda e da tre modanature sui fianchi posteriori. Quattro fori di ventilazione, un marchio di fabbrica della Buick che risaliva alla Roadmaster del 1949, ornavano i parafanghi anteriori. Ma gli americani non apprezzarono la nuova veste della Buick e le sue moderne soluzioni stilistiche. Le bande cromate che separavano i finestrini, per esempio, incontrarono una solida resistenza da parte dei consumatori e diventarono quindi un optional.

Motore: v8 5900 da 300 cv, la Buick aveva una velocità massima di 180 km/h e poteva passare da 0 a 100 km/h in 10 secondi. La trasmissione Dynaflow era costituita da rotori con pale a passo variabile, come quelle delle rotore di un elicottero.

Il prezzo della Buick Roadmaster si aggira intorno agli 80 mila euro per un esemplare degli anni ’50, in verità l’auto non ha molto mercato in Italia, essendo un’auto americana è giustamente più ricercata in America e quindi più quotata rispetto alle quotazioni che abbiamo nello stivale. Resta il fatto che è un’auto storica, ispirata alle forme degli aerei ed esercita un certo fascino anche negli amatori italiani.

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