Cartelle bollo auto da non pagare, ma conta l’immatricolazione

giacomo mazzarella
bollo

 

Per la sanatoria del bollo auto la situazione è abbastanza confusa. A rendere più complesso tutto il fatto che la sanatoria che inizialmente era basata su cancellazione e rottamazione delle cartelle, è stata modificata con l’aggiunta dello stralcio. E per il bollo auto è lo stralcio la misura che diventa quella utile ad agevolare molti contribuenti. Perché per i bolli auto affidati al concessionario della riscossione dopo il 2015, c’è la rottamazione, ma per gli altri, dalla cancellazione si è passati ad uno stralcio, con alcune limitazioni. In nessun caso quindi, cancellazione automatica delle cartelle, ma solo al massimo, un piccolo sconto e nemmeno per tutti.

Bollo auto, tra stralcio e rottamazione

Ricapitolando, sul bollo auto nel momento in cui la tassa di proprietà sui veicoli è diventata cartella esattoriale, il governo Meloni ha deciso di offrire due diverse via per sanare la situazione. Ma in nessun caso si potrà utilizzare la cancellazione automatica delle cartelle che invece riguarderà quelle affidate all’agente della riscossione fino al 2015 se di importo inferiore a 1.000 euro ma di enti statali e simili. Il bollo auto essendo di competenza della Regione, non finisce nella cancellazione che riguarda i balzelli dovuti alle amministrazioni statali, alle agenzie fiscali e alle gestioni previdenziali pubbliche.

I chiarimenti sulla sanatoria del bollo auto

Il vantaggio per i contribuenti si trasforma in sconti su sanzioni e interessi ed in alcuni casi anche sulla rateizzazione del debito pregresso. Per capire bene la differenza dobbiamo fare il punto sulla situazione della sanatoria del governo. La sanatoria si divide in tre diverse misure. Cioè la cancellazione delle cartelle che di fatto, come spiegato nel paragrafo precedente, riguarda le cartelle relative a tasse non pagate nei confronti dello Stato. In questo caso senza presentare domanda i contribuenti si troveranno azzerati i ruoli dal 2000 al 2015. La rottamazione invece riguarda tutte le cartelle fra il primo gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, che non rientrano nella cancellazione o che sono superiori a 1.000 euro di importo. In questo caso si dovrà pagare l’importo della tassa evasa, le spese per la notifica della cartella e quelle per le esecuzione forzata. Lo sconto quindi riguarderà gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni. E poi si potrà pagare in 18 rate trimestrali da luglio 2023 a novembre 2027. Lo stralcio invece opera con uno sconto su interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Il balzello continua ad essere dovuto alla Regione, al Comune o qualsiasi altro ente diverso da quelli statali.

In base alla Regione di immatricolazione rischia di cambiare tutto

Tornando al bollo auto, per quelli più recenti del 2015, o meglio per quelli affidati al concessionario della riscossione dopo il 2015, l’unica via sarà quella della rottamazione. Per quelli fino al 2015 invece niente cancellazione ma stralcio. Non ci dovrebbero essere dubbi sugli importi, visto che il bollo auto è una delle tasse che sicuramente, anche diventando cartella esattoriale è rimasta al di sotto dei 1.000 euro. Il problema però è che tutto dipende dalla Regione dove si è provveduto ad immatricolare l’auto. Infatti è possibile che ci siano Regioni che aderiranno all’operazione stralcio ed altre no. Entro il 20 gennaio le Regioni dovranno fare ciò che i Comuni faranno con IMU, TARI e multe relative ad infrazioni del Codice della Strada comminate dai vigili urbani. Cioè segnalare all’Agenzia delle Entrate Riscossione l’adesione o meno allo stralcio.

La libertà è tutta delle Regioni

La norma infatti lascia libera scelta proprio agli enti di decidere se concedere lo stralcio ai propri contribuenti o meno. Quindi, molto dipenderà dalla regione di immatricolazione del veicolo e se questa avrà o meno approvato lo stralcio nei confronti dei contribuenti. Bisognerà quindi attendere le decisioni di ogni singola Regione per capire se la propria auto e i propri debiti rientreranno in questa forma di agevolazione. E ci saranno casi di contribuenti che avranno alcuni bolli scontati ed altri no.

Serve pazienza e chiarimenti

Bollo auto

I chiarimenti saranno assolutamente necessari. Anche perché la confusione è tanta. Tra stralcio e rottamazione infatti, lo sconto è il medesimo. Ma se lo stralcio va approvato dalla Regione e la rottamazione no, allora i contribuenti potrebbero sfruttare la seconda misura al posto della prima, nel caso si trovino in una Regione che non ha aderito. Serviranno le risposte alle FAQ da parte dell’Agenzia delle Entrate per capire come funzionerà questo particolare meccanismo. Che nel frattempo da gennaio è passato a marzo come data di partenza. Forse proprio per permettere maggiore chiarezza per i contribuenti che dovranno sfruttare l’agevolazione.

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