Sembrava destinato a sparire tra gli incubi del fisco italiano, un’imposta che sarebbe dovuta essere abolita secondo l’ennesima promessa elettorale dell’ennesimo governo, e invece la realtà è che il Superbollo è più vivo che mai. Così, la soppressione dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica, riferita alle auto con potenze superiori ai 185 kW (250 CV) e meno di vent’anni, non è stata menzionata nel testo della Legge di Bilancio 2026. Nonostante gli annunci, per ora, chi guida un’auto potente può mettersi l’anima in pace.
Il Superbollo è in sostanza una “penalità” di 20 euro per ogni kW di potenza che eccede la soglia dei 185 kW. Si tratta di una tassa che si riduce con l’età del veicolo, seguendo una scala piuttosto rigida: dopo cinque anni lo sconto è del 60%, dopo dieci scende al 30% e dopo quindici anni si attesta al 15%. Oltre i vent’anni, la tortura finisce.

L’abolizione definitiva di questa odiata imposta era stata un vero e proprio cavallo di battaglia della maggioranza fin dai tempi della campagna elettorale del 2022. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ne aveva fatto un mantra, annunciando persino a maggio un intervento “nel breve termine”, entro l’estate addirittura, magari “a step” e con un innalzamento della soglia di potenza da cui si paga. E invece? Silenzio tombale.
Il governo ha ancora una potenziale via di fuga, la cosiddetta delega fiscale, prorogata fino all’estate del 2026. Ma il problema resta sempre lo stesso: la casse dello stato sembrano non poter fare a meno dei circa 200 milioni di euro all’anno che arrivano nel bilancio dello Stato grazie al Superbollo. Una somma non proprio trascurabile.

Insomma, tra la promessa agli appassionati di auto potenti e la necessità di mantenere i conti in ordine, i 200 milioni di euro hanno vinto. Non poteva essere altrimenti. Esattamente come la storia delle accise. L’abolizione del Superbollo, però, anche nel 2026, non è per nulla scontata. Il sogno di guidare liberamente il proprio V8 o il proprio turbo performante senza pagare un supplemento salato sembra destinato a restare tale.
