Il 2026 si preannuncia come l’anno del giudizio universale per l’industria automobilistica. Come se già il 2025 non sia stato, almeno sul finire, ricco di colpi di scena sul fronte europeo. Con l’entrata in vigore della normativa Euro 7, il vecchio standard Euro 6, che ci accompagna ormai dal lontano 2014, finirà ufficialmente in soffitta.
Non c’è da aspettarsi una semplice rinfrescata alle regole. Il nuovo regolamento 2024/1257 trasforma le nostre auto in fortini della legalità ambientale. Dal 29 novembre 2026, infatti, nessun nuovo modello potrà essere omologato senza passare sotto le forche dell’Euro 7, ed entro un anno la vendita sarà vietata per chiunque non sia conforme.

I test diventano una sorta di gioco di sopravvivenza per gli ingegneri. Le vetture dovranno dimostrare di essere pulite a 1.800 metri di altitudine, sotto il sole a 45 gradi centigradi e, soprattutto, durante le brutali accelerazioni a motore freddo (quelle che capita di fare non troppo di rado).
Per i fan del gasolio, le notizie sono meno allegre. Il limite per gli ossidi di azoto (anche NOx) scende drasticamente da 80 a 60 mg/km, pareggiando i conti con i motori a benzina. Ma la vera ossessione della nuova normativa Euro 7 si sposta anche altrove, colpendo persino l’usura di pneumatici e pastiglie dei freni, con l’obiettivo di ridurre le loro emissioni del 27%.
Sembra che il nuovo protagonista di questa rivoluzione tecnologica è l’On-Board Monitoring (OBM), affettuosamente e giornalisticamente ribattezzato “vigile elettronico”. Questo dispositivo obbligatorio non si limiterà a tenere d’occhio il cruscotto: avrà il compito di sorvegliare l’auto per ben 10 anni o 200.000 km. Grazie a una rete di sensori, il vigile elettronico monitorerà h24 la produzione di NOx e particolato. Lo scopo del sistema non è solo avvisare il conducente che sta inquinando come un’antica ciminiera, ma potenzialmente quello di inviare i dati direttamente alle autorità competenti.

Se avevate intenzione di “aggiornare” la centralina o manomettere il sistema di scarico per guadagnare qualche cavallo extra, sappiate che il vostro passeggero digitale è già pronto a fare la spia, denunciando ogni stato di manutenzione discutibile o elaborazione non omologata. Non si tratta di una misura pensata per tanti utenti: non saranno quei pochi e rari ritocchi al veicolo che faranno di questa misura una mossa davvero green.
