Molti cosiddetti esperti dicevano ieri che Stellantis sorride per le nuove possibili regole UE 2035: in realtà, la furia del Gruppo si scatena contro Bruxelles. Il colosso guidato da Antonio Filosa ritiene che Bruxelles non stia affrontando in modo significativo i seri problemi strutturali. In un comparto economico che impiega quasi 13 milioni di lavoratori in tutta Europa.
Stellantis contro le regole auto UE 2035
Per la società, il pacchetto Automotive della Commissione riconosce che l’attuale quadro normativo non è adatto allo scopo di una transizione energetica. Ma le proposte non affrontano in modo significativo i problemi che il settore ha di fronte in questo momento. In particolare, il pacchetto non fornisce una traiettoria praticabile per il segmento dei veicoli commerciali leggeri, che si trova in una situazione critica, e per le flessibilità richieste dal settore per il 2030 per le auto passeggeri.
È il caos, aggiungiamo: tutto complicato e misterioso, molto burocratico, con parecchi se e forse. Servono poche regole facili, non questo disordine normativo. Non c’è più tempo per cincischiare con tutte queste regole che sono un rebus fra auto elettrica, termica, ibrida, acciaio verde, biofuel.
Il 90% non basta
Come abbiamo preannunciato noi ieri, la riduzione al 90% delle emissioni al 2035 rappresenta un passo importante ma insufficiente per sostenere la produzione di veicoli accessibili per la stragrande maggioranza dei clienti. Stellantis vede con favore la nuova categoria di auto elettriche (le E-Car), il sostegno alla filiera delle batterie e i requisiti per le flotte aziendali. Mistero sul contenuto locale.

Cosa dice l’Acea
Per l’Associazione dei costruttori europei il diavolo può nascondersi nei dettagli: “Ora analizzeremo il pacchetto e collaboreremo con i legislatori per rafforzare in modo decisivo le proposte ove necessario”. Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, l’associazione della filiera italiana: misure “poco incisive. Chiedevamo una flessibilità vera, pari al 25%, e un ruolo dell’Europa capace di rafforzare il mercato mentre in questa fase la Commissione ha ceduto a interessi, pur legittimi, dei diversi Paesi senza tutelare la competitività dell’industria nel suo complesso.
Germania: pacchetto disastroso
Ecco la tedesca Vda: “Bruxelles ha deluso le aspettative, il pacchetto è disastroso”, ha affermato il presidente Hildegard Müller. E inoltre: l’apertura alla neutralità tecnologica è solo una “promessa formale”. Per l’organizzazione “è incomprensibile come la Commissione possa agire in questo modo in questo momento: le ragioni della scarsa competitività dell’Europa non vengono nemmeno affrontate, né i risultati dei processi di revisione vengono resi noti. La necessità di agire viene quindi mal interpretata”.
Altre Case
Volkswagen: “È molto positivo che in futuro i veicoli elettrici di piccole dimensioni ricevano un sostegno speciale. È fondamentale che gli obiettivi di CO2 siano adatti ai veicoli commerciali leggeri e resi più flessibili. È pragmatico consentire l’immissione sul mercato di veicoli con motori a combustione, compensando al contempo le emissioni. Ciò è in linea con le attuali condizioni di mercato”. Il Gruppo Renault accoglie con favore l’adozione da parte della Commissione di un pacchetto automobilistico che affronta alcune delle principali sfide che l’industria europea deve fronteggiare.
