Colonnine di ricarica: negli Stati Uniti arriva il rincaro se si vuole la piena carica

Dario Marchetti Autore
Colonnine di ricarica, Electrify America propone una sovrattassa verso chi ricarica la batteria oltre l’85%
Stazione di ricarica

La ricarica della batteria di un’auto elettrica è un processo che necessita di molto più tempo, rispetto a quello che è solitamente necessario per fare un pieno di benzina. Si tratta di una controindicazione la quale, se non è la principale, quando si considera l’acquisto di un veicolo green, può comunque concorrere ad una decisione negativa in tal senso.

Per cercare di dare una risposta, per quanto parziale, in tal senso, ora il colosso statunitense Electrify America sembra orientato ad una decisione tesa a liberare in maniera più rapida le colonnine di ricarica, ponendo rimedio ad una congestione sempre più evidente. Una decisione che, ove fosse effettivamente portata avanti, potrebbe riuscire a dare risposte ad un numero maggiore di clienti, rispetto all’attuale. Sollevando però critiche di non poco conto, delle quali occorre comunque tenere conto.

Electrify America pensa a sanzioni per chi ricarica completamente la batteria della propria auto elettrica

Una sovrattassa per chi decide di ricaricare completamente la batteria del proprio veicolo elettrico. Questa è la ricetta che è stata proposta dal gigante Electrify America nel preciso intento di evitare le file sulle piazzole di ricarica. Un prezzo aggiuntivo il quale sarà applicato a coloro che decidono di ricaricare il proprio veicolo tra l’85 e il 100%.

Come è facile immaginare, si tratta di un’idea che è destinata a provocare contrarietà, almeno in una parte degli utenti. Quando si parla di tasse, o balzelli aggiuntivi, come in questo caso, è facile destare contrarietà nelle controparti interessate. Anche perché va ad aggiungersi a costi, quelli delle auto elettriche, i quali continuano a viaggiare su livelli proibitivi.

Colonnina di ricarica

La proposta avanzata da Electrify America ha comunque una motivazione che sembra del tutto comprensibile. Proprio la parte di ricarica dall’85 al 100%, infatti, è quella che richiede la maggior quantità di tempo per poter essere espletata.

Proprio per il modo in cui sono costruite le batterie odierne, coi loro software di gestione, la ricarica effettivamente veloce è quella che avviene fino all’80%. Questa fase, infatti, comporta tra i 20 e i 30 minuti per andare in porto. Oltrepassato tale limite, le potenze iniziano a diventare quasi irrisorie nel preciso intento di riuscire a preservare la sicurezza e allungare la vita della batteria stessa. Ma per poterlo essere, necessitano di tempi notevolmente più lunghi, i quali possono attestarsi tra una e due ore.

Colonnine di ricarica, Electrify America potrebbe chiedere 0,40 dollari in più al minuto

Sulla base delle considerazioni che abbiamo ricordato, Electrify America sta dunque soppesando l’idea di applicare una sovrattassa pari a 0,40 dollari in più al minuto a carico di chi desideri completare la ricarica oltre l’85%. Un onere il quale si andrebbe ad aggiungere, naturalmente, al normale prezzo che caratterizza tale operazione.

Si tratta in effetti di una mini stangata, per gli interessati. Se si prende in considerazione l’ipotesi di un’ora e mezza circa per riuscire a condurre in porto la ricarica totale, i clienti si ritroverebbero a dover pagare ben 36 dollari in più, rispetto a quello che è prezzo di una ricarica standard.

Stazione di ricarica

Proprio il fatto che si tratti di un costo significativo ha sinora confinato l’idea di Electrify America nella categoria di quelle sperimentali. Confinata a dieci stazioni disseminate lungo il territorio della California. Nelle prossime settimane, però, la sovrattassa potrebbe essere introdotta lungo tutto il territorio degli Stati Uniti. E, magari, da qui spiccare il volo verso l’Europa, ove spesso finiscono le idee provenienti dagli States, anche le peggiori.

Considerato come i costi di ricarica stiano già viaggiando su livelli preoccupanti, mixandosi alle tante limitazioni che spuntano sulle colonnine pubbliche, ciò significherebbe spingere un gran numero di automobilisti a ricaricare a casa. Rendendo tale modalità l’unica in grado di contenere i costi e impedire un ulteriore motivo di dissuasione verso chi vorrebbe convertirsi alla mobilità verde.

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