Nel corso della sua storia, il marchio Yamaha ha spesso dimostrato una versatilità e un’apertura verso le nuove tecnologie con pochi eguali. Sorto come produttore di strumentali musicali, si è saputa differenziare, sospinta dal suo leader Torakusu, desideroso di mettersi, di volta in volta, in gioco nei contesti più disparati. Il passo più grande è avvenuto nei motori, con la creazione dell’omonima unità, poi scorporata dopo la Seconda guerra mondiale. Ormai erano diventate troppo strette le maglie e, pertanto, le realtà hanno preso strade differenti.
Yamaha ha creato i motori che tutti vorranno avere
Nei decenni successivi Yamaha Motor ha lavorato principalmente sulle due ruote, con grandi risultati conseguiti pure in ambito motorsport. I numerosi titoli mondiali conseguiti nella MotoGP (ex Moto 500) ne hanno consacrato il mito, complice il fondamentale contributo di Valentino Rossi. Il Dottore (così come lo chiamano i suoi tifosi) ha regalato diverse gioie alla scuderia, consacrandosi nella leggenda. Le sfide interne con Jorge Lorenzo hanno portato ulteriore credito alla compagnia, che è tornata a festeggiare un titolo iridato due anni fa, col francese Fabio Quartararo.
Di nuovo, sarebbe in procinto di allargare le vedute, con l’intensificazione dell’impegno nelle auto. Quella della transizione ecologica costituisca una grossa opportunità per ergersi a protagonista, attraverso la fabbricazione di motori elettrici. Negli incontri con la stampa di settore ha espresso l’intenzione di costruire dei powertrain di ultimo grido, di cui uno da 35 kW per le moto e uno da 150 kW per le auto.
Adesso, però, è stato reso noto il pezzo forte della famiglia, costituito dal sistema da 450 kW, ovviamente indirizzato alle hypercar. La sua peculiarità sta nel fatto che in un unico blocco contempla la parte meccanica e quella elettrica. Ciò darebbe l’opportunità di mettere insieme più unità elettriche, fino a un massimo di quattro. La potenza verrebbe scaricata su ciascuna delle ruote, mentre per quanto riguarda il sistema di raffreddamento la scelta ricadrebbe sul sistema aria/olio. I rappresentanti della società hanno comunicato che i lavori sono in fase avanzata: staremo a vedere se e quali Case decideranno di adottarlo.
Intanto, Yamaha segue pure dei programmi paralleli, tra cui le bici elettriche e i motori per automobili a combustione interna da 450 CV, alimentati mediante idrogeno. La prevalenza dei player della filiera si sta buttando sulle bev, ma il gigante nipponico crede che gli non siano da accantonare in toto, specialmente laddove raggiungano standard di efficienza molto elevati. A tal fine, sta collaborando in modo assiduo con Toyota.