Ferrari denuncia un cliente: “Danno d’immagine al marchio”

Francesco Armenio
Ferrari ha intentato una causa contro un cliente che ha acquistato una Purosangue lo scorso giugno 2024.
Ferrari Purosangue

Ferrari ha intentato una causa contro un cliente, Todd Carlson, per aver rivenduto la sua Ferrari Purosangue entro un anno dall’acquisto del SUV. Il concessionario di Houston, dove è avvenuta la vendita, spiega che il cliente ha violato il contratto stipulato e che, in caso di rivendita, il concessionario stesso aveva il diritto di riacquistare il veicolo al prezzo originale.

Ferrari intenta una causa contro un cliente per aver rivenduto la sua Purosangue entro un anno dall’acquisto

Ferrari Purosangue

Queste tipologie di contratti non sono insoliti quando parliamo di marchi automobilistici di lusso, poiché i produttori cercano di prevenire speculazioni sui prezzi delle supercar. Ferrari spiega che queste misure vengono prese per proteggere l’immagine del Cavallino Rampante e per garantire che soltanto i veri appassionati acquistino i loro veicoli, piuttosto che rivenditori opportunisti.

Il cliente ha acquistato la sua Purosangue nel giugno 2024 e, pochi mesi dopo, l’ha rivenduta senza rispettare i termini del contratto. Non è la prima volta che la casa automobilistica di Maranello intraprende azioni legali di questo genere. In passato, infatti, ci sono stati casi di alterazione del marchio o utilizzo improprio dei veicoli del brand.

Al momento la Ferrari Purosangue, che ha riscosso un grande successo, è l’auto più venduta del Cavallino Rampante nel 2024. Questa, la prima a quattro porte del marchio, eroga ben 725 CV grazie al suo motore V12 da 6.5 litri. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in soli 3,3 secondi. Il prezzo di partenza è di 390.000 euro, ma può raggiungere i 900.000 euro con personalizzazioni esclusive.

Negli ultimi giorni Ferrari ha presentato la sua nuova hypercar, la F80. Questa vanta ben 1.200 CV e, nonostante il suo prezzo di 3,6 milioni di euro, le 799 unità previste sono già state tutte vendute. Parliamo di un giro d’affari di 2,8 miliardi di euro.

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