Ferrari, l’uragano le rovina ma non le ferma: all’asta per milioni

M Magarini
L’uragano ha rovinato queste Ferrari lasciate in una rimessa, ma non è bastato a fermarle: adesso finiscono all’asta per milioni
Ferrari posteriore

La bolla delle “barn find” è finalmente scoppiata, ma a lungo ha dato vita a situazioni inverosimili. Era sufficiente trovare anche una vettura comune a prendere polvere in un fienile per scatenare il delirio. Adesso l’interesse sanno riscuoterlo degli esemplari rari e di alta qualità, tipo le Ferrari, oggetto dell’asta per la “Lost and Found Collection” in quel di Pebble Beach durante la Monterey Car Week, in programma dal 17 al 19 agosto.

Un lotto di 20 cimeli del Cavallino Rampante è stato trovato in un magazzino dell’Indiana, alcuni in buone condizioni, altri decisamente meno. Il punto in comune è l’appartenenza al marchio più prestigioso dell’automotive, il cui nome non appena viene scomodato riscuote l’interesse dei collezionisti, provenienti da ogni parte del Pianeta.

Ferrari: l’asta delle supercar devastate dall’uragano

Ferrari storiche

L’edificio in Florida, dove i veicoli erano in precedenza ospitati, ha subito dei pesanti danni, per colpa dell’uragano Charley, risalente al 2004. Da lì lo spostamento al magazzino sopra menzionato, fino ai giorni nostri. Gli esemplari in questione non hanno bisogno di presentazioni, ci pensano già i nomi a far correre un brivido lungo la schiena: tra la 330 GTS Pininfarina argentata, la 365 GTB/4 Daytona e la Testarossa del 1991, queste ultime entrambe rosse, c’è di che stropicciarsi gli occhi.

Ferrari storica

Prodotta nel 1964, richiede pochi interventi la Ferrari 250 GT/L Berlinetta Lusso, in tenuta da gara. Uno dei punti forti è da ricercarsi nella potenza aumentata del dodici cilindri Colombo, capace di sprigionare 290 CV, contro i 240 CV della versione originale. Rimandano alle corse pure la 275 GTB utilizzata alla Targa Florio 1966 e la 512 BB Competizione, guidata da Luigi Chinetti alla 24 Ore di Le Mans 1978. Quelle sopra menzionate costituiscono i pezzi pregiati, mantenuti perlomeno in discreto stato, a distanza di decenni dall’uscita dalle catene di montaggio.

Ferrari storica

Lo stesso non si può, ahimè, dire della 250 GT Coupé Speciale, che “implora” per un restauro completo e la 365 GT 2+2. Il fondo del barile lo tocca la 500 Mondial Spider Series I o, meglio, quanto le rimane di lei. È, infatti, in un pesante stato di degrado: la carrozzeria e il telaio andranno cambiati, a meno di magie altamente improbabili. La base di partenza magari sarà un po’ più accessibile in questo caso (entro certi limiti…), visto che occorrerà destinare una bella cifra all’opera di restauro.

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