Un mix da sempre carico di fascino di stile vintage, essenzialità e una missione non da poco. La nuova Fiat 500 ibrida non è solo un’auto “rinata”, ma un tassello fondamentale per il rilancio dello storico impianto di Mirafiori, oggi ancora in difficoltà dopo il calo disastroso delle vendite della 500 elettrica.
Il debutto, avvenuto simbolicamente nel giorno del 68esimo anniversario della 500 originale, segna un ritorno alle origini con uno sguardo pratico al futuro. Si tratta di una variante termica, anzi ibrida leggera, sviluppata a partire dalla piattaforma nata per l’elettrico puro. Un’operazione ingegneristica non priva di sfide, che ha richiesto investimenti tecnici e compromessi progettuali, dato che il telaio per la variante a batteria non era pensato per ospitare motori endotermici.

Tra i vincoli più rilevanti, l’impossibilità di montare il più evoluto 1.2 mild hybrid a 48 Volt con cambio automatico usato su altri modelli del gruppo Stellantis. La scelta è così ricaduta sul collaudato motore 1.0 tre cilindri FireFly da 70 CV, con sistema BSG a 12 Volt e trasmissione manuale a sei marce.

Tre le configurazioni previste abbiamo la classica 500 ibrida, ma anche la variante “3+1” con portiera posteriore aggiuntiva e versione con tetto in tela. Il prezzo di partenza, fissato a circa 17.000 euro, rappresenta un importante vantaggio competitivo in un mercato in cui la media supera i 28.000 euro. Uno step necessario per un rilancio convinto e pragmatico per Stellantis in Italia e, soprattutto, per Fiat.

Il piano industriale prevede una prima tiratura di 5.000 unità con consegne da novembre, a cui seguirà l’obiettivo ambizioso di raggiungere 100.000 esemplari all’anno dal 2026, riattivando potenzialmente il secondo turno produttivo e contribuendo alla salvaguardia dell’occupazione.
La serie speciale “Torino”, che celebra le radici del brand, aprirà le vendite della 500 ibrida. A seguire, nel 2027, è prevista una nuova generazione elettrica più accessibile che dovrebbe aggirarsi intorno ai 20.000 euro, mentre entro fine decennio arriverà una 500 completamente riprogettata sulla futura piattaforma STLA Small.
In un breve test interno al circuito di Mirafiori, la nuova 500 ibrida ha mostrato buone doti di abitabilità, una plancia familiare con infotainment da 10,5” e una guida piacevole, anche se non prestazionale. Niente che non ci aspettavamo. Ma proprio la sua semplicità, il design senza tempo e l’anima 100% italiana potrebbero essere i suoi punti di forza per dare una spinta convinta a un’industria italiana dell’auto che, specie nel caso del marchio torinese, ha conosciuto momenti di pericolosissimo buio.