Giustamente, col flop UE dell’auto elettrica, Fiat punta sull’ibrido. Ossia su quanto i consumatori chiedono. Entro il 2025 saranno prodotte a Mirafiori 5.000 Fiat 500 ibride, poi 100.000 l’anno dal 2026: il via a novembre 2025. In Italia prezzo di partenza di 17.000 euro circa. Dal 2027 la 500 elettrica con una nuova batteria attorno a 20.000 euro e sotto i 25.000 euro. Lo ha detto Olivier François, responsabile Fiat di Stellantis durante la preview del nuovo modello a Mirafiori. Il Cinquino a doppio motore sarà presentato in occasione del Torino Film Festival a novembre e avrà una serie speciale Torino con i colori della città giallo e blu. Poi, avvio del secondo turno e progressiva riduzione della cassa integrazione. Ci sarà anche un forte impatto sull’indotto con 145 fornitori italiani, di cui 70 piemontesi.

Fiat 500 a tutto ibrido per vincere: luglio bollente
La presentazione del nuovo modello a Mirafiori è avvenuta il 4 luglio, giorno iconico: legato al lancio della nuova 500 nel 2007, nel cinquantesimo anniversario del modello originale, sotto la guida di Sergio Marchionne. Perché il Cinquino è leggenda e con l’ibrido rifiorirà. “È l’’auto più premiata nella storia di Fiat. Ed è tutta nostra: prodotta qui, a Mirafiori, fin dal primo giorno, e amata ovunque nel mondo. Un gioiellino. E fatemi dire, un manifesto. Ora si apre un nuovo capitolo: quella della 500 pragmatica”, ha detto il top manager francese.

Che sfida
“È stata un’altra bella sfida riportare a casa la versione ibrida. Perché, anche se i clienti ancora si chiedono perché abbiamo chiuso la 500 termica, quella di Tychy. Veramente sono le regole europee che ci hanno spinto in quella direzione. La scommessa che ci sarebbe stato un allineamento astrale”. Nel 2027 saranno i 70 anni della 500 e arriverà la nuova versione elettrica con un prezzo più accessibile. “A dicembre Imparato ha presentato il Piano Italia, strategico, solido e ambizioso che dà una missione a tutti gli stabilimenti italiani. Qui è previsto che avremmo riportato la Fiat 500 ibrida a casa. Vogliamo farvi vedere che non facciamo solo promesse, passiamo dalle promesse ai fatti”. E l’aggiunta: “Il 2026 è l’anno del grande rilancio globale di Fiat. La 500 sarà Made in Mirafiori, Made in Italy. Torino vuol dire Fiat e Fiat vuol dire Torino”.

Secondo noi
Tre le configurazioni: berlina; 3+1, con terza porta lato passeggero che si apre controvento; cabrio (foto apertura). Il cuore? Il motore FireFly 1.0L a 3 cilindri mild-hybrid da 70 CV, accoppiato a un cambio manuale a 6 marce. Grazie al sistema elettrico a 12V, è un mezzo ottimale per la città. A nostro parere, l’ibrido andrà fortissimo, mentre per il full electric c’è poco da fare: l’invasione cinese è inarrestabile. Con batterie troppo efficienti e prezzi imbattibili. A nostro parere, nell’ibrido leggero Fiat può spaccare tutto in Europa, non avendo nemici. Se invece si parla di ibrido di livello superiore, ossia il full di Toyota o il PHEV di BYD, i nippo e i cinesi erano, sono e resteranno inarrestabili. La tecnologia MHEV è inferiore (la nostra idea), in quanto meno complessa e, di conseguenza, più accessibile da implementare rispetto agli ibridi completi (HEV) o plug-in (PHEV). Affidabilità, efficienza e integrazione fluida dei giap e il controllo della catena di approvvigionamento da parte del Celeste Impero non consentono neppure di scendere in campo a battagliare.
Questione prezzo
Domanda: 17.000 euro è il prezzo di listino, il prezzo di lancio, o il prezzo con finanziamento? Vedremo. Comunque, le linee tondeggianti reggono bene il tempo. Il propulsore non è nuovo, ma piacerà. Per quanto riguarda i paroloni in inglese come Belt starter generator (Bsg), è un motorino di avviamento a cinghia. Supporta il funzionamento dell’unità a ciclo otto durante alcune situazioni di guida con 5 CV di potenza. Inoltre, ricarica la batteria da 11 Ah nelle fasi di rilascio. Così, si hanno meno emissioni e consumi per il tre cilindri d’alluminio, che pesa 77 kg ed eroga 70 cavalli a 6.000 giri/minuto con 92 Nm di coppia massima a 3.500 giri/minuto. Un ibrido leggero, appunto: 5 CV di elettrico.
Né gli 11 Ah né i 77 kg sono una novità: cose del 2020. Scelta condivisibile: bisogna insistere con le tecnologie che fanno presa sui consumatori. Per schematizzare: ha il motore della Panda. Quello della vecchia 500 ibrida, derivata dal modello del 2007.
Non è low cost. Se i 17.000 euro sono di listino, si tratta di un prezzo discretamente concorrenziale per una citycar nel 2025. Ormai, le macchine costano un occhio, c’è poco da fare. La Panda (la più desiderata) parte da 16.000 euro.
Detto dei cavalli, ecco il peso: 1.060 kg a vuoto e 1.135 kg con conducente, stando a indiscrezioni. È una citycar, non un mezzo per godersi i tornanti in montagna.

I 16 miliardi di euro di multe per tutti
Va detto che ci sono le multe di 16 miliardi: le Case le pagano all’UE se vendono auto troppo inquinanti. “Dobbiamo poter vendere la 500 Ibrida senza paura di essere multati. Togliamo questa spada di Damocle e riprendiamo a vendere macchine belle, moderne, sicure e rispettose dell’ambiente. L’intento dell’Ue sulla Co2 è ottimo, lo capiamo, ma bisogna essere realisti”. Il milione in meno di citycar vendute in Europa rispetto al 2019, a livello di industry, è l’equivalente di sei fabbriche chiuse. Le persone si sono rivolte all’usato o hanno tenuto le auto vecchie che possedevano già e questo provoca un aumento della Co2 prodotta, sostiene François.

Sicurezza e omologazione
Come già spiegato più volte da John Elkann e Luca de Meo, l’UE si è spinta un po’ troppo avanti trattando tutte le macchine sulla stessa base nella definizione delle dotazioni di sicurezza, indipendentemente da dimensioni, cilindrata e utilizzo della vettura. Un’Alfa e un’Audi non hanno lo stesso uso di una 500 o di una Panda, ma il costo delle tecnologie montate sulle auto è lo stesso. Se non ci sono queste tecnologie, la macchina non si può omologare. “Sarebbe meglio creare, ed è una proposta che abbiamo fatto, diverse categorie omologative tenendo conto dell’uso delle citycar”, la chiosa.