In un momento in cui il mercato automobilistico europeo mostra segnali di forte contrazione, Fiat può permettersi di sorridere, certo, ma parzialmente. Il celebre marchio torinese, oggi parte del gruppo Stellantis, ha registrato una significativa crescita globale delle immatricolazioni, trainata quasi esclusivamente dalla straordinaria performance ben lontana dall’Europa.
I risultati eccezionali, infatti, si registrano nei mercati sudamericani, in particolare in Brasile e Argentina. Secondo i dati più recenti, tra gennaio e aprile 2025 Fiat ha totalizzato 295.502 immatricolazioni a livello globale, con un incremento del +23% rispetto al 2024 e +20% rispetto al 2023.

La crescita di Fiat maschera un forte squilibrio geografico: oltre il 50% delle vendite mondiali proviene dal solo Brasile, dove sono stati consegnati 153.503 veicoli, segnando un balzo del +51% rispetto all’anno precedente. Anche l’Argentina ha stupito gli analisti, piazzando 27.849 unità e registrando un incremento dell’80% nel terzo trimestre, posizionandosi come terzo mercato globale per Fiat, davanti alla Turchia, storicamente uno dei suoi bastioni principali grazie al successo della Tipo (o Egea).
La situazione nel Vecchio Continente è ben diversa. Le vendite europee sono in netto calo, con crolli evidenti in Francia (-46%), Spagna (-45%), Turchia (-34%), e Regno Unito (-17%). Anche il Giappone, seppur mercato minore, ha subito una contrazione del -16%. Solo la Germania fa registrare un timido +6%, dato che però si ridimensiona se si esclude il contributo del Fiat Ducato, che però altrove è classificato tra i veicoli commerciali.

Le cause del declino europeo per Fiat sono chiare. Si assiste a ritardi produttivi, la mancanza di nuovi modelli ibridi e l’assenza di un’offerta competitiva in un segmento sempre più dominato dall’elettrificazione e dai SUV.
La Fiat 500 ibrida è ancora assente (ma in arrivo solo nei prossimi mesi), mentre la nuova Grande Panda, annunciata con entusiasmo nell’estate 2024, è entrata in produzione solo nella prima parte del 2025, rallentata anche da problemi di manodopera nello stabilimento. Per ora, dunque, è grazie a Brasile e Argentina che Fiat può tirare un sospiro di sollievo. Ma per rimanere rilevante anche in Europa, sarà necessario accelerare il rinnovamento della gamma.