Ford ha intenzione di costruire parti dei propri veicoli usando scarti di ulivi

Natale LiVecchi Autore Auto
Ogni anno la potatura degli ulivi crea 7 milioni di tonnellate di rifiuti e scarti, secondo quanto ammesso da Ford stessa
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Ford ha iniziato seriamente a guardare ad alcune alternative in merito alla produzione vera e propria dei suoi futuri veicoli. Posto il fatto che sulla base di alcune considerazioni, ogni anno la potatura degli ulivi crea 7 milioni di tonnellate di rifiuti e scarti, secondo quanto ammesso da Ford stessa, gli ingegneri e tecnici del costruttore americano hanno lanciato un progetto di ricerca particolarmente innovativo presso la sede tedesca di Colonia dell’Ovale Blu. La volontà è infatti quella di esplorare la possibilità che i rifiuti alimentari possano essere utilizzati per creare prototipi di parti utilizzabili sulle future auto del costruttore. Una condizione utile per rendere le future auto sempre più rispettose verso l’ambiente.

Gli studi condotti dagli ingegneri e ricercatori di Ford, a Colonia, hanno permesso di scoprire che le parti realizzate sfruttando gli scarti degli ulivi risultano assai durevoli pur mantenendo ottimi valori di leggerezza; in questo modo si potrebbe consentire la disponibilità di parti più leggere che riducono anche la quantità di plastica utilizzata sugli attuali veicoli, facendo diminuire anche l’impronta di carbonio. In questo modo Ford si avvicinerebbe all’obiettivo di utilizzare più plastica riciclata e rinnovabile per la produzione di elementi disponibili a bordo dei suoi futuri veicoli.

Il progetto di sperimentazione proposto da Ford si chiama COMPOlive

Ford ha condotto la sperimentazione sugli scarti della potatura degli ulivi mediante il progetto COMPOlive che è stato messo a punto per dimostrare l’impatto dell’utilizzo di prodotti realizzati con materiali riciclati e rinnovabili in tema di ricambi per auto.

Per la prova sono stati utilizzati materiali di scarto provenienti dagli uliveti spagnoli dell’Andalusia, ovvero quella regione dove insiste la più elevata produzione di olio d’oliva al mondo. Le parti del prototipo sono state realizzate per il 40% da fibre di ulivo e per il 60% da plastica di polipropilene riciclata, la sostanza è stata riscaldata e stampata a iniezione nella forma della parte voluta.

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I test hanno previsto l’utilizzo di materiali di scarto provenienti dagli uliveti dell’Andalusia, in Spagna, dove insiste la più elevata produzione di olio d’oliva al mondo

Bisogna dire che Ford vanta una lunga tradizione sul tema della ricerca e innovazione nel campo dei materiali sostenibili, alcuni dei quali già vengono utilizzati su alcuni modelli del costruttore come nel caso dei sedili e poggiatesta imbottiti con schiuma a base di soia, o da scarti provenienti da materiali riciclati post-consumo come bicchieri di yogurt, disponibili già sulla Ford Mustang Mach-E oltre che plastica proveniente dagli oceani e poi riciclata negli elementi del cablaggio della Ford Bronco Sport. Quest’ultimo passaggio rappresenta un ulteriore progresso nel portare a termine alcuni ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale; il progetto “The Road to Better” rappresenta l’impegno del costruttore nella generazione di un futuro dei trasporti sempre più sostenibile, inclusivo ed equo.

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