Hyundai e Kia: il problema che può mandarle a fuoco

M Magarini
C’è del “materiale che scotta” per Hyundai e Kia: le Case sudcoreane hanno dovuto assumere una decisione drastica dopo questo problema
Hyundai Kona

Hyundai e Kia hanno comunicato nella giornata di ieri, giovedì 4 agosto 2023, di avere avviato le procedure di richiamo per quasi 92 mila vetture (di cui 52 mila della prima e 40 mila della seconda) negli Stati Uniti. Alcuni componenti adibiti alla gestione della pompa dell’olio rischiano, infatti, di surriscaldarsi, fino a provocare degli incendi.

Hyundai e Kia rischiano di andare in fiamme

Kia Sportage

I problemi sono da attribuire alla pompa dell’olio Idle Stop & Go., tra le innovazioni di ultimo grido introdotte dalle Case, pensato per ottimizzare il consumo di carburante: in poche parole, esso provoca lo spegnimento del motore quando il mezzo si arresta, ad esempio in caso di traffico congestionato o di semaforo rosso.

Hyundai e Kia hanno dovuto prendere provvedimenti successivamente a una dozzina di incendi, denunciati dalla stessa clientela. In un comunicato congiunto, le compagnie forniscono, intanto, delle linee guida da rispettare, per non mettere la propria incolumità in pericolo.

Tra le istruzioni, si raccomanda di parcheggiare le vetture all’esterno, onde evitare che la criticità determini dei cortocircuiti. I modelli in questione, costruiti nel 2023, riguardano:

  • la Elantra, la Kona, la Palisade, la Sonata e la Tucson per la Hyundai;
  • la Soul e la Sportage per la Kia.

Nel corso della prima metà dell’anno, Hyundai e Kia avevano richiamato più di 570 mila veicoli sempre a causa del rischio di incendio, attribuibile, però, a una lacuna del gancio di traino.

Il Governo federale ha punito i Costruttori per aver realizzato dei modelli troppo facili da rubare, una causa chiusa con un patteggiamento da 200 milioni di dollari. Inoltre, quattro milioni di Kia sono state richiamati per la propensione degli airbag di esplodere all’attivazione. E un modello elettrico della Hyundai è sotto indagine perché avrebbe la tendenza ad arrestarsi di colpo.

Ancora una volta gli standard qualitativi raggiunti non sono stati in grado di soddisfare le aspettative della clientela di riferimento. Per scongiurare spiacevoli “sorprese” le parti incaricate di occuparsene saranno chiamate a trovare risoluzione quanto prima. Data anche l’entità dei disagi, non è di certo pubblicità positiva quella che arriva alle aziende. Gli operatori avranno l’onere di incrementare gli standard di sicurezza, a maggior ragione per via dei precedenti episodi riscontrati in passato.

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