Jeep chiude un 2025 da incorniciare, superando la soglia psicologica del milione di auto vendute a livello globale. Un risultato che conferma come la strategia del brand del gruppo Stellantis stia pagando. Con 10 stabilimenti produttivi e 4 centri di design, il marchio ha dimostrato una capacità di adattamento locale davvero impressionante, da una parte all’altra del globo.I
In un’Europa ferocemente competitiva, Jeep si gode una crescita solida. Se in Portogallo vola con un +42%, è l’Italia a fare la parte del leone. Con 60.000 unità immatricolate solo tra gennaio e novembre, il Bel Paese si conferma il primo mercato europeo del marchio, con una quota SUV che raggiunge il 7,4%.

Il vero pilastro di questo successo è la Jeep Avenger. Disegnata a Torino per le esigenze del Vecchio Continente, ha superato le 230.000 unità dal lancio. La sua forza è senza dubbio il cosiddetto principio della “libertà di scelta”: puoi averla a benzina, e-Hybrid a 48V, per i consumi ridotti, o 4xe. In Italia, l’Avenger domina letteralmente il mercato con una quota del 5,63% tra i SUV, salendo oltre il 16% nel comparto dei B-SUV elettrici.
La nuova Jeep Compass è pronta a raccogliere il testimone. Basata sulla piattaforma STLA Medium, la terza generazione del SUV globale è un concentrato di orgoglio italiano. Stile curato a Torino, sviluppo a Balocco e produzione a Melfi. Con un’aerodinamica raffinata e motorizzazioni che spaziano dall’e-Hybrid da 145 CV alla versione elettrica da 375 CV da ben 650 km di autonomia, la Compass punta a superare i suoi già incredibili 2,5 milioni di vendite cumulative.

E per chi cerca ancora di più, l’offensiva nel segmento D è appena iniziata con l’arrivo di Wagoneer S e Recon. Con l’obiettivo di raggiungere una quota del 50% di auto elettriche entro il 2026, Jeep dimostra che si può essere green senza rinunciare ai guadi e all’altezza da terra da oltre 20 cm.
