La carica dei 109 marchi cinesi: quali sono, divisi per categoria

Arriva la divisione per categorie dei 109 marchi cinesi, molti dei quali invadono UE e Italia, suddivisi per tipologia: JATO Dymanics li ha separati in lusso, premium, semi-premium, super mainstream (al top del mercato di massa), mainstream (nel mercato medio) ed entry mainstream (alla base del mercato, ma non low-cost). Sarà da vedere quanti riusciranno a sopravvivere alla spietata guerra dei prezzi e alla selezione darwiniana, perché bisogna resistere per mesi senza profitti. Probabilmente per il 2030 ne resteranno solo una ventina, capaci di proporre straordinari powertrain elettrici e ibridi plug-in, da abbinare a evoluti sistemi di guida autonoma. Sempre nell’ambito di una concorrenza tremenda interna, sotto l’occhio vigile della Repubblica Popolare.

Parliamo di Case che tanti anni fa imitavano (male) i modelli dei Gruppi occidentali. Dalla bassa qualità, secondo i piani del governo cinese, si sono evolute verso tecnologie molto sofisticate, espandendo la loro presenza ai vertici del mercato e puntando dritto l’Europa. Agli incentivi centrali di Pechino si sommano i bonus delle province, che adorano mettersi in mostra nei confronti degli alti funzionari della capitale.