Le auto a benzina ibride plug-in cinesi sorprendono l’Unione Europea ad agosto 2025

Strategia astuta da parte dei produttori di auto cinesi, che ha colto di sorpresa l’Unione Europea ad agosto 2025. 
Le auto a benzina ibride plug-in cinesi sorprendono l’Unione Europea ad agosto 2025 Le auto a benzina ibride plug-in cinesi sorprendono l’Unione Europea ad agosto 2025

Mentre l’UE si concentra sui dazi aggiuntivi per le auto elettriche prodotte in Cina ed esportate in Europa, le aziende del Dragone hanno risposto puntando sul mercato delle auto a benzina ibride plug-in. Questi veicoli PHEV – che combinano un motore a benzina con uno elettrico – non sono soggetti ai nuovi dazi voluti da Macron e si stanno rivelando estremamente popolari tra i consumatori europei. La mossa ha permesso alle Case cinesi di superare in contropiede le barriere commerciali pensate per rallentare la loro ascesa nel mercato europeo.

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Addirittura, i costruttori cinesi hanno raddoppiato le loro vendite in Europa ad agosto 2025 rispetto ad agosto 2024, in base ai dati preliminari Dataforce. Questo è il quarto mese consecutivo in cui la loro quota di mercato nella regione ha superato il 5%.

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Auto a benzina ibride plug-in cinesi: BYD super star

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Un fattore chiave del successo di queste auto è la loro capacità di offrire la sicurezza di un’autonomia certa fornita dal motore a combustione interna: pazienza se in Italia e in Europa il prezzo dell’elettricità continua a salire; pazienza se ci sono pochissime colonnine, molte devastate dai ladri di oro rosso. Molti consumatori europei sono ancora scettici riguardo alle percorrenze delle BEV e alla disponibilità delle infrastrutture di ricarica per i veicoli completamente elettrici, specialmente per i viaggi a lunga distanza. Le ibride plug-in risolvono questo problema, offrendo la possibilità di percorrere brevi tragitti in modalità elettrica (con i benefici economici e ambientali che ne derivano), ma garantendo che, una volta esaurita la batteria, si possa fare affidamento sul motore a benzina. Lo sa bene BYD, col Seal U, un SUV ibrido plug-in, con 38.809 unità ad agosto 2025. 

Cina fenomenale in Europa in quattro modi

  • Definisce gli standard di oggi. In passato, dipendevano dai partner occidentali. Oggi sono loro a stabilire la direzione.
  • Lotta con la trasformazione. E con la nuova velocità. E della loro rilevanza nel nuovo mondo.
  • I modelli alimentati a combustione interna (compresi gli ibridi) stanno contribuendo sempre di più alle immatricolazioni di nuove autovetture da parte degli OEM cinesi, superando 0,5 milioni di unità in tutta l’Europa occidentale su una base di 12 mesi.
  • Non male le promozioni che riguardano finanziamenti, leasing e noleggio a lungo termine. Sebbene si possa fare meglio in fatto di termini contrattuali a beneficio del consumatore.

Ciò si traduce in poco meno del 5% del mercato totale delle auto nuove sulla stessa base di 12 mesi, anche se dopo 7 mesi finora quest’anno, la penetrazione è già superiore al 5% e si prevede che raggiungerà poco meno del 6% entro la fine dell’anno.

Come può reagire Bruxelles

Ha il diritto di imporre extra dazi molto forti sulle PHEV, in analogia con quanto fatto con le BEV: una sorta di nuovo muro medievale, con l’Europa spaventata da tutto quello che arriva da fuori. Ieri a spingere per le tasse sulle elettriche c’era una fortissima Francia, che però adesso col super debito deve pensare a provvedimenti concreti, smettendola coi sogni arcobaleno ultra ecologici.