NIO guarda all’Europa con un inedito sub brand

Natale LiVecchi Autore Auto
Nio ET5

NIO vuole estendere la sua quota di mercato, sia per quanto riguarda la Cina sia per quanto riguarda l’Europa, con una serie di nuovi modelli da introdurre nel breve periodo. Inoltre, il costruttore di elettriche cinese, disporrà di due nuovi sub brand che a loro volta potranno disporre di due nuovi stabilimenti operativi a partire 2024.

Il costruttore cinese ha già dimostrato più di una volta di poter accelerare notevolmente lo sviluppo delle proprie vetture elettriche, così come di approntare lo sviluppo di nuovi stabilimenti, da zero, in meno tempo rispetto a quanto messo in pratica dai costruttori europei e di renderle operative in breve tempo. NIO dispone attualmente di due stabilimenti a Hefei nella provincia cinese di Anhui, noti come F1 e F2.

Il primo è dedicato alla produzione di quasi tutta la gamma del marchio, attualmente composta da ES7, ES6, EC6, ET7 ed ET5, mentre il secondo produce esclusivamente l’ultima nata ovvero la ET5. Tuttavia, a partire da quest’anno i nuovi SUV coupé ES8 ed EC7 inizieranno ad essere consegnati in Cina; inoltre, saranno resi disponibili due stabilimenti noti come F3 e F4.

Per prima cosa, NIO disporrà anche di un nuovo marchio secondario ora noto internamente come “ALPS”; i suoi primi modelli saranno pronti per essere prodotti a partire dal 2024 e avrà come obiettivo principale Tesla o Volkswagen. Il marchio principale continuerà a rivolgersi invece ai costruttori premium tedeschi, come Audi, BMW e Mercedes.

Nio

Tuttavia, questa gamma di modelli non sarebbe così attraente per la maggior parte dei clienti europei ovvero una prerogativa alla quale NIO ha anche cercato di trovare una soluzione. Ecco perché ci sarà un altro sotto marchio, finora noto come “Firefly”, volto a realizzare auto più piccole come nel caso di modelli di Segmento B.

I nuovi modelli di questo sotto marchio, indirizzato a veicoli più economici, hanno già iniziato a essere sviluppati e avranno un approccio simile a quello dei loro “fratelli maggiori”. Si tratterà chiaramente di elettriche al 100% che permetteranno anche il già noto cambio delle batterie, quindi potranno essere acquistate anche senza quest’ultime e pagando un comodo canone mensile con diritto a più cambi al mese.

Parte del risparmio arriverà però da un taglio tecnologico, ad esempio in relazione agli aiuti alla guida, che renderà questi nuovi modelli meno “intelligenti”. Possiamo dedurre che non avranno una grande autonomia in termini di percorribilità chilometrica, né motori di elevata potenza, né un cospicuo contenuto tecnologico a bordo. Il Segmento B è ancora più pratico della gamma Premium per ovvi motivi legati ai prezzi di approdo. Questa espansione del prodotto è dovuta al fatto che la Cina come mercato non crescerà per sempre, i sussidi governativi verranno ritirati e alcune città si stanno saturando di automobili. Qualsiasi produttore che voglia crescere deve guardare all’estero, la storia è ricca di esempi.

NIO ha già battuto diversi record lo scorso anno

Una rapida occhiata alla fine del 2022 ci dice che NIO ha nuovamente battuto ogni record. In totale, sono state consegnate ai clienti 122.486 auto elettriche e SUV del costruttore cinese, ovvero il 34% in più rispetto al 2021, con un volume di vendite cumulativo pari a 289.556 unità (più di 300.000 già prodotte). Il mese di dicembre 2022 è stato il mese migliore per NIO, con 15.815 consegne, e anche durante il quarto trimestre del 2022 ha stabilito dei record.

Non abbiamo una ripartizione da NIO su quante auto sono state immatricolate in Cina e quante nei pochi mercati europei in cui oggi sono disponibili i veicoli del marchio, ma saremo in grado di farlo bene se diciamo che praticamente tutte sono state vendute nel loro paese d’origine. Il marchio “Firefly” si concentrerà principalmente sull’esportazione, non sul mercato interno.

NIO EC7 ed ES8

Ciò significa che NIO deve mettere al primo posto i gusti europei, almeno se vogliono avere successo in un Segmento ultra competitivo nel Vecchio Continente come nel caso del Segmento B. Il costruttore che non interiorizza questa lezione può subire un duro colpo. Deve piacere molto, a molti, e disporre anche del giusto prezzo.

I timori di Carlos Tavares, CEO di Stellantis, e di altri grandi manager europei dell’auto non erano particolarmente fuorvianti. Il prodotto cinese sta minacciando le fabbriche e i lavoratori di tutta Europa, soprattutto se arriva completamente elettrificato e con prezzi competitivi con i modelli dotati di propulsori a combustione interna. Se riescono a convincere e a mettere solide basi in Europa, è l’inizio di qualcosa di molto grande.

NIO è un costruttore che non si muove, ancora, sui volumi messi in pratica da costruttori come Tesla o BYD, ma dispone già di molto potenziale. Concentrandosi prima sul mercato Premium, ne sta finanziando la crescita, attualmente in forte perdita e con qualche dubbio sulla sua redditività. Se entrerà nel mercato di massa, come è successo in passato con Nissan o Hyundai possono danneggiare i costruttori ben affermati in Europa. In definitiva, avremo maggiori informazioni sul nuovo marchio e in merito al nuovo stabilimento nel giro di un mese o due.

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