Polestar: concluso un ottimo 2021 in termini di vendite

Natale LiVecchi Autore Auto
Polestar

È stato un ottimo anno per Polestar. Il marchio dedicato esclusivamente all’elettrico di casa Volvo, appartenente anch’esso alla compagine cinese di Geely. L’obiettivo di Polestar era quello di ragionare su un complessivo di vendite globali pari ad almeno 30mila unità l’anno, praticamente quasi raggiunto. Il costruttore ha infatti immatricolato circa 29mila vetture con una crescita che rispetto all’anno precedente è pari al 185%.

Nel 2021 Polestar ha raggiunto inoltre altri mercati passando dai precedenti 10 mercati ai 19 di oggi, con particolare attenzione in Europa e Asia-Pacifico. Nella prima metà del nuovo anno il costruttore approderà anche in Spagna, così come in Irlanda e Portogallo. Poi sarà la volta del Medio Oriente con l’approdo degli Emirati Arabi Uniti, Israele e anche Kuwait. Entro la fine del 2023 invece si dovrebbe raggiungere un complessivo di 30 mercati utili a ridefinire le stime di mercato.

Polestar sta per raggiungere ogni target previsto

Sembra ormai vicina ai target quindi Polestar. Lo ha ammesso lo stesso CEO del costruttore di casa Volvo, Thomas Ingenlath, il quale ha ammesso che per il marchio si tratta di un momento particolarmente felice in accordo con l’approdo su nuovi mercati e con l’arrivo di nuovi modelli nell’attesa della prossima quotazione in Borsa.

Allo stesso modo Mike Whittington, direttore delle vendite del marchio, ha voluto sottolineare che Polestar 2 abbia ricevuto critiche positive in accordo con una crescita di interesse particolarmente marcata per il marchio. La volontà è quella di garantire una crescita ulteriore dei volumi di vendita anche durante questo nuovo anno.

Il 2021 per Polestar è stato anche l’anno utile per annunciare i nuovi piani fino al 2024: l’obiettivo ora è quello di lanciare sul mercato un nuovo modello ogni anno per i prossimi 3 anni. In particolare il SUV Polestar 3 dovrebbe arrivare già entro fine anno e sarà il primo veicolo che verrà prodotto negli Stati Uniti. Ciò in virtù dell’importanza del mercato nordamericano sempre più propenso all’elettrico e sempre più votato anche marchi scandinavi.

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